Il popolo campano finora è rimasto a guardare. Si è affacciato dal balcone ed ha ammirato lo scempio che si consumava intorno, incurante che quello che succedeva stava distruggendo la sua vita e quella degli altri.
Quando veniamo al mondo ci viene consegnato un pacchetto che sembra piccolo, ma è enorme, ed è la terra. Quel pacchetto lo dobbiamo custodire fino alla fine dei nostri giorni, per poi consegnarlo, migliorato, a chi viene dopo di noi. Lo scopo della vita è questo. Qualsiasi cosa costruiamo non è nostra, e di chi verrà dopo. All’aldilà non portiamo nulla. Non portiamo beni materiali e immateriali, nulla, la bara non ha tasche.
Il popolo campano è stato sordo a questo concetto elementare. Ha solo guardato. Ha anche applaudito chi stava distruggendo quel pacchetto. Non si è preoccupato che diventava sempre più nero. Che lentamente il suo contenuto non era più un bene, ma morte. È rimasto sordo al richiamo della vita.
I veri colpevoli sono i campani. Sono loro che non hanno difeso la vita mettendo a tacere chi stava portando via il bene più prezioso: la terra in cui vivono. A questo mondo c’è solo un bene che va salvaguardato, ed è ciò che ci viene consegnato alla nascita, per poi poterlo consegnare nelle mani delle future generazioni integro. In Campania, alle future generazione, stiamo consegnando solo morte e distruzione.
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