Categories: Cronaca

Il 98% degli elettori M5S non sono iscritti alla piattaforma, cambiare è un dovere

È da tempo che andiamo dicendo che il M5S non ha un suo elettorato. Ha pochi iscritti alla piattaforma, quella che loro chiamano democrazia diretta, ma che pochi credono, mentre il 98% degli elettori del movimento non è iscritto ed è quello che determina la vittoria o la sconfitta in ogni competizione elettorale.
In campo nazionale questa platea sconosciuta di elettori ha dato forza al movimento, ma nelle realtà locali sono solo una minoranza che segue e vota cinque stelle. Qualcosa non torna. E sì, si chiama voto di protesta contro il vecchio sistema partitico a livello nazionale, mentre nelle realtà locali, comuni e regioni, si valutano gli uomini e donne che scendono in campo, evidentemente non danno molta fiducia a chi deve votarli.
Non avere un proprio elettorato significa perdere lì dove la politica si fa sul campo, cioè nei comuni e nelle regione, dove si determina la vita diretta del cittadino. Non averli, può portare alla rottura tra i due elettorati, quello fisso formato dai grillini attivisti, l’altro ballerino che non c’entra nulla col movimento: lo vota solo per castigare i partiti storici.
Il movimento così com’è attualmente è destinato a finire, ci vuole la svolta, per ottenerla deve abbandonare la caciara dei vaffa portata avanti da Grillo per creare il nemico di turno e catturare l’attenzione dell’elettorato incazzato. Il movimento deve strutturarsi nei territori pescando uomini e donne validi e non attaccati alla continua protesta del movimento della prima ora. Quella non vale più.
Nelle realtà locali il movimento pesca male, soprattutto perché per i candidati alle politiche, europee e regionali continua a far decidere la piattaforma, la vera rovina del movimento. Quella macchina imperfetta sta distruggendo il movimento, finirà di distruggerlo fino a quando non verrà chiusa e si inizia a fare politica tra la gente. Cosa più importante, selezionare le persone che devono rappresentare il movimento nelle varie istituzioni guardandole negli occhi. Le scelte fatte finora non hanno portato benefici, anzi, il movimento perde consensi anche nel nazionale oltre che non sfonda nel locale, qualcosa non torna, un mea culpa ci vuole.

Redazione

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