Il bonus vacanze è un credito d’imposta: era meglio far mangiare le famiglie

Parlare di vacanze in questo momento non proprio facile. Ci sono molte famiglie in difficoltà. Quelle che possono permettersi una vacanza sono soltanto quelle che hanno un posto fisso nella pubblica amministrazione, e quelle che hanno uno stipendio sicuro nella grande industria o grandi imprese, e…

Il bonus vacanze è un credito d’imposta: era meglio far mangiare le famiglie

Parlare di vacanze in questo momento non proprio facile. Ci sono molte famiglie in difficoltà. Quelle che possono permettersi una vacanza sono soltanto quelle che hanno un posto fisso nella pubblica amministrazione, e quelle che hanno uno stipendio sicuro nella grande industria o grandi imprese, e possono accedere al bonus vacanza. Per il resto c’è da credere che le vacanze saranno un vero miraggio.
Come al solito, anche per il bonus vacanze si parla di App. infatti, è stato anticipato che la sua erogazione sarà legata a un’applicazione per smartphone di prossimo rilascio. Chi vuole usufruire del bonus dovrà caricare i documenti necessari nella piattaforma (come la dichiarazione ISEE che attesti il limite reddituale) e attendere l’esito. Nel caso si rientrasse nei parametri stabiliti dal Decreto e si possa usufruire del bonus vacanze 2020, sull’app comparirà un codice a barre legato alla richiesta e al nucleo familiare. Una volta giunti nell’albergo o nella struttura scelta, sarà sufficiente che il proprietario (o chi si trova alla reception) scansioni il codice per poter usufruire del bonus. Secondo il dettato legislativo, chi va in vacanza dovrà comunque anticipare il 20% del bonus (100 euro in caso di bonus da 500 euro, 60 euro in caso di bonus da 300 euro, 30 euro in caso di bonus da 150 euro) che recupererà nella successiva dichiarazione dei redditi come credito d’imposta. Il proprietario dell’albergo dovrà anticipare l’80% del bonus, che potrà poi scontare sotto forma di credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi 2021.
Sulla scorta di quanto scritto quale famiglia in difficoltà pensa di andare in vacanza. Ma anche gli albergatori e le attività recettive avranno enormi difficoltà, visto il momento delicato che stanno attraversando, anticipare l’80% della somma per poi aspettare la dichiarazione dei redditi per scontare quello che hanno anticipato. A questo punto non era meglio dare un contributo di 500 euro per permettere di fare la spesa a tutte quelle famiglie che si trovano in questo momento in enormi difficoltà? Oppure aiutare gli albergatori con un contributo economico a fondo perduto per permettergli di sperare che l’attività non marcisca visto che i turisti stranieri difficilmente quest’anno arriveranno in Italia.