Siamo convinti che si arriverà ad un punto di non ritorno. Le sanzioni imposte alla Russia le pagherà maggiormente l’Italia. Quello che spezzerà le gambe al nostro paese sarà il caro energia che, di sicuro, si protrarrà per tutto il 2022 portando famiglie e imprese, ma lo stesso stato, a non reggere il peso degli aumenti. Ad aggravare tutto se messa pure la guerra, che proprio in termini di energia potrebbe causare ulteriori danni alla già precaria situazione.
Di recente Gazprom ha firmato un contratto per la realizzazione del gasdotto Soyuz Vostok per connettere la Russia alla Cina. Tale infrastruttura per la fornitura energetica consentirebbe a Mosca di compensare l’interruzione dell’erogazione di gas verso l’Europa con la direttrice asiatica. È un segnale, questo, che deve preoccupare l’Italia. Noi viviamo per la maggiore di gas russo, che non serve solo per riscaldarci, ma anche per produrre energia. Nel corso degli anni l’Italia è rimasta ostaggio delle rivendicazione degli ecologisti, che hanno prodotto No a tutto, ed ora paghiamo lo scotto salato di una situazione che rischia di farci rimanere poveri di gas e, nello stesso tempo, di energia. Senza questi due strumenti fondamentali, l’Italia rischia di piegarsi.
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