Categories: Cronaca

Il coronavirus ha bloccato la sanità, a rischio altre patologie

Sono stati tre mesi d’inferno che ha colpito in pieno la sanità pubblica. Il pericolo dei contagi negli ospedali ha portato al fermo di tutto il percorso sanitario pubblico. Come riferito da Repubblica, il sistema sanitario ha subito il più grande stress della sua storia con medici e infermieri che hanno lavorato giorno e notte per tre mesi, accumulando stanchezza e straordinari e in alcuni casi ammalandosi. Ora giungono le richieste dei malati che non si sono fatti vedere a marzo, aprile e maggio, magari perché impauriti dall’ idea di prendere il Covid oppure perché i loro appuntamenti erano stati cancellati. Si stima che siano 3 milioni solo coloro che hanno bisogno del cardiologo e 12 milioni quelli che devono fare un esame radiologico.
Nel nostro Paese abbiamo circa mille nuovi casi di cancro al giorno, per queste persone gli ultimi tre mesi sono stati delicati, poiché le strutture sanitarie hanno dovuto sospendere tutto per far fronte all’epidemia covid. Secondo una ricerca del centro studi Nomisma di Bologna, a settembre, ci saranno 4 milioni di esami di screening da fare in 3 mesi. Cioè i due terzi del totale dell’ anno. Si stima che le misure anti coronavirus riducano tuttora del 20-30% l’ attività perché, ad esempio, bisogna dare appuntamenti più distanziati ai pazienti per evitare incontri in sala d’ attesa. Sempre Nomisma ha analizzato il calo dell’attività chirurgica durante il lockdown: tra marzo e giugno sono destinate a saltare circa 410mila operazioni. Quasi mezzo milione se si contano anche quelle contro il cancro riferite dai chirurghi. Chi ha già visto gli effetti del lockdown sono i cardiologi. “Abbiamo avuto la metà di ricoveri di pazienti con infarto miocardico rispetto all’anno scorso – ha detto il presidente della Società italiana di cardiologia, Ciro Indolfi -.
Insomma, il coronavirus ha portato danni incalcolabili sia per le strutture sanitarie sia per i pazienti. Una situazione che esige tempi lunghi prima di rientrare nella sua piena normalità. Si spera, ed è l’augurio di tutti, che il virus cessi per sempre la sua vita, e le cose possono rimettersi al loro posto nel breve tempo possibile. Un dato è certo: finora ci sono sempre stati tagli alla sanità pubblica, si spera che la lezione del coronavirus abbia portato insegnamenti alla classe dirigente nazionale.

Redazione

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