La Polizia di Stato di Novara ha indagato due piromani che la notte dello scorso 2 marzo avevano incendiato dei veicoli parcheggiati all’interno di un cortile condominiale procurando diversi danni e l’evacuazione a titolo preventivo di alcune famiglie ivi residenti.
La Polizia di Stato di Novara ha indagato due piromani che la sera del 2 marzo scorso, in corso Risorgimento, hanno dato alle fiamme quattro veicoli parcheggiati all’interno di un cortile condominiale, in particolare due furgoni cassonati di proprietà di una società cooperativa addetta alle pulizie, una BMW X1, completamente distrutti, ed una Fiat 500, parzialmente danneggiata, questi ultima di proprietà di condomini.
Sul posto, sono intervenuti in ausilio dei poliziotti anche i Vigili del Fuoco e il soccorso sanitario, perché a causa della vastità delle fiamme e delle conseguenti esplosioni si era sviluppata una intensa coltre di fumo rendendo necessaria l’evacuazione di circa 20 residenti di due immobili prospicenti all’aria dell’incendio. Gli agenti della Squadra Mobile già dai primi accertamenti, hanno intuito la natura dolosa dell’incendio poiché i mezzi incendiati, alimentati a gasolio erano in sosta da almeno due giorni e le temperature esterne, soprattutto quelle serali, erano state molto basse, circostanze che consentivano di escludere la possibilità di un’autocombustione.
Inoltre, l’assunzione delle prime dichiarazioni, hanno messo in risalto una situazione conflittuale tra l’azienda proprietaria dei due mezzi da lavoro coinvolti e un ex dipendente 27enne, con precedenti di polizia per reati contro la persona, il cui rapporto di lavoro si era concluso nel mese di giugno 2018 e che si era reso, altresì, autore di minacce nei confronti del suo precedente datore di lavoro.
L’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza, nonché le risultanze delle analisi tecniche del personale della Polizia Scientifica, hanno fornito conferma al sospetto degli investigatori sulla natura dolosa dell’incendio, consentendo di ricostruire la dinamica e comprendere che ad agire erano state due persone, giunte sul luogo dell’evento a bordo di un’autovettura.
In particolare, l’esame delle immagini catturate, ha messo in risalto il veicolo utilizzato per raggiungere quel sito, l’orario dell’arrivo pienamente compatibile con quello dell’incendio, il percorso effettuato ed il fatto che, uno dei due veniva ripreso intento a trasportare una tanica di colore bianco, ed infine, l’allontanamento dell’autovettura immediatamente dopo il verificarsi dell’incendio.
Dai successivi accertamenti investigativi, i poliziotti sono risaliti alla targa dell’autovettura e ai due autori dell’incendio ricostruendone i movimenti della sera del 2 marzo.
E’ risultato infatti che alle ore 22:00 circa di quella sera di marzo, i due hanno acquistato una tanica di benzina poi usata per innescare le fiamme.
Dopo un lungo interrogatorio, i due giovani hanno confermato alla Polizia che erano stati loro gli autori del gesto doloso.
L’atto vandalico era una ritorsione contro il datore di lavoro di uno dei due che non voleva rinnovare il contratto.
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