Si apre una settimana difficile per il premier Giuseppe Conte. Da quello che si capisce ormai non ha quei numeri sufficienti per sopravvivere, iniziando dalla giustizia, con la relazione Bonafede che in aula non raccoglierebbe i numeri per far passare la sua riforma. Insomma, non dovrebbe esserci più storia per il governo giallorosso. Infatti, Bruno Tabacci, il democristiano incaricato dal premier Giuseppe Conte, di arruolare la pattuglia di responsabili, nell’intervista a La Repubblica, alza bandiera bianca: “Ho fatto quello che potevo ma i numeri restano incerti e a questo Paese non serve una maggioranza raccogliticcia. A Conte ho suggerito un gesto di chiarezza: dimettersi per formare un nuovo governo. E se non ci riesce, si va al voto”.
Quindi i numeri non ci sono. Sarebbe opportuno che, a questo punto, intervenisse anche il capo dello stato per sciogliere i nodi di una matassa troppo intrecciata. In casa M5S fanno quadrato intorno a Bonafede, ma è in casa PD che ormai le cose si sono capovolte. In casa Pd cresce il fronte che vuole riaprire il dialogo con Matteo Renzi. Di Maio invece manda tutta all’aria poiché non vuole nessuna apertura nei confronti di Renzi e Italia Viva. Ormai Conte non ha più molte opzioni sul tavolo. Per Conte il passaggio al colle per le dimissioni è quasi certo.
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