Gio. Mar 30th, 2023

Il governo Meloni è pronto a cambiare il nome al reddito di cittadinanza e portare modifiche in seno al sussidio. Il Governo è infatti pronto a varare il Mia, ovvero “Misura di inclusione attiva” che andrebbe a sostituire il reddito di cittadinanza. Ci sarà la divisione in due categorie con quote a scalare: occupabili e famiglie povere senza possibilità di lavorare. Per i primi il tetto massimo di sussidio sarà di 375 euro mentre per le seconde l’importo base sarà di 500 euro.

Come deciso con la manovra, scrive il Corriere della Sera, verranno divisi in due platee: famiglie povere senza persone occupabili e famiglie con occupabili. Le prime sono quelle dove c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile. Le seconde quelle dove non ci sono queste situazioni ma almeno un soggetto tra 18 e 60 anni d’età. In sostanza, gli occupabili (stimati in 300 mila nuclei monofamiliari più 100 mila nuclei con più membri), che beneficiano dell’attuale Reddito al massimo per 7 mesi nel 2023 e comunque non oltre il 31 dicembre, scaduta la prestazione potranno presentare la domanda per la Mia: che però, per loro, sarà meno generosa e avrà una durata inferiore rispetto al Reddito di cittadinanza e anche alla Mia di cui beneficeranno le famiglie senza persone occupabili.

Per quanto riguarda gli importi si prevede che le famiglie povere  continueranno a ricevere un sussidio, cioè  Mia, il cui importo base (per un single) dovrebbe restare di 500 euro al mese, come nel Reddito. Si sta invece ancora ragionando sulla quota aggiuntiva nel caso in cui il beneficiario debba pagare l’affitto. Il Reddito prevede fino a 280 euro al mese. Ma la stretta maggiore colpirà gli occupabili. Qui l’ipotesi che ha più chance è quella che vede l’assegno base ridotto a 375 euro.