L’epidemia ha bloccato l’Italia, non solo, ha bloccato anche quella forma di libertà scritta nella carta costituzionale italiana. Ora tutta la libertà si fonda sul green pass. Sei vaccinato sei libero, non lo sei, sei ostaggio della democrazia. Ci sono molti nodi da sciogliere, purtroppo si continua a copiare quello che fanno gli altri e non si studiano provvedimenti che vadano bene per la nostra nazione. Lo strumento più preciso è il tampone, quindi sarebbe semplice farlo prima dei grandi eventi, dove l’assembramento è molto elevato, chi è negativo entra chi è positivo resta fuori, vaccinati e non. Per fare questo i tamponi dovrebbero essere gratuiti o magari avere un prezzo abbordabile, in maniera tale che si tiene sotto controllo il tracciamento, che è lo strumento più idoneo per contenere i contagi.
Chi rischia di avere seri problemi con il green pass sono tutte quelle categorie che finora hanno pagato il prezzo più alto durante l’epidemia. In tal senso si è espresso Giancarlo Banchieri Presidente di FIEPET Confesercenti (Associazione dei Pubblici Esercizi) intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus: “Non capiamo bene neanche come si potrebbe applicare questa misura, chi e come e controlla, noi non siamo ufficiali di pubblica sicurezza e si rischiano code e assembramenti per controllare nei locali grandi. Ci sono moltissimi locali pubblici che sono solo al chiuso, senza dehors, per queste persone di colpo si dimezzerebbe la potenziale clientela. Ma poi anche con situazioni assurde, perché una famiglia ha due ragazzini di 16-18 anni non ancora vaccinati devono spendere i soldi per due tamponi. E’ tutto troppo confuso. Ricordiamo che veniamo da un anno e mezzo in cui di sacrifici ne abbiamo fatti davvero tanti. Col governo precedente un’interlocuzione era in piedi, con questo governo invece non c’è alcuna interlocuzione, le decisioni le leggiamo sui giornali. Il green pass, quando magari ci sarà una copertura vaccinale maggiore, può avere anche un senso, ma metterlo oggi diventerebbe fortemente penalizzante per il nostro settore. Se l’obiettivo è far vaccinare io non credo che questo sia il metodo più giusto almeno nei nostri confronti”.
La situazione è seria e delicata. Bisogna trovare vie diverse, altrimenti diventa una seria imposizione da parte delle istituzioni per costringere le persone a vaccinarsi. Non è questa la strada per combattere l’epidemia. Le stesse istituzioni hanno dato mandato ai cittadini di prendersi tutta la libertà possibile senza rispettare più le regole che hanno consentito di arginare la valanga di contagi: l’uso della mascherina, il distanziamento e l’igiene. Oggi questi tre ingredienti non sono più rispettati quasi da nessuno, come se ormai tutto è finito. E iniziamo a pagare il prezzo alto dei contagi dovuti alla variante delta.