Il M5S ha fatto un po’ come il virus: dopo un anno di governo con la sinistra di PD-LEU e IV è mutato tanto da diventare la costala di sinistra di questo governo. Si è piegato a tutte le pretese di sinistra dei suoi alleati, ed ora certifica il suo profondo rosso. Approvarono i decreti sicurezza insieme alla Lega, poi, una volta diventati alleati della sinistra, li hanno smantellati. Un gioco perverso che gli è già costato caro perdendo quasi tutti i voti conquistati nella tornata elettorale delle politiche del 2018. Ma non è finita, ormai è una corsa a diventare puri e casti di sinistra. Per esserlo si punta sugli immigranti. Infatti al demolizione dei decreti sicurezza gialloverdi sono la via maestra verso politiche immigratorie che prima il movimento rinnegava ed ora le accetta come strumento di consenso. Va detto che la sinistra in Italia è perdente proprio perché ha abbandonato gli italiani ed ha abbracciato la causa immigratoria come strumento basilari delle politiche rosse. Quindi il M5S si sta adeguando e il corso di trasformazione va nella direzione esclusiva delle politiche di sinistra. C’è una ricerca commissionata a Domenico De Masi intitolata “Dopo il coronavirus: la cultura politica del Movimento 5 Stelle” – come riporta il Giornale – che studia il fenomeno cinque stelle e ne traccia il suo futuro. Lo studio ha l’obiettivo di delineare la più probabile evoluzione dei 5 Stelle e dunque la relativa agenda politica dei prossimi anni, si articola in 11 capitoli ed è stato realizzato coinvolgendo 15 esponenti gialli. Nella ricerca viene ribadito il carattere “post-ideologico”, ma viene fatta una precisazione non da poco: “Non potrà prescindere da una chiara connotazione di stampo progressista”. Pertanto le loro idee saranno “sempre più aderenti a quelle del modello politico e culturale socialdemocratico”. È sul tema dell’immigrazione che si registra una vera e propria rivoluzione: nell’Italia post-Covid, alle prese con la crisi demografica, “sarà necessario svecchiare la popolazione italiana accogliendo stranieri giovani e giovanissimi e avviando una seria politica di formazione e integrazione”. Tra le pagine della sintesi che accompagna il documento, presentate anche in Senato, spunta una conclusione chiarissima: “Gli immigrati entreranno sempre più nelle case degli italiani come sostegno irrinunciabile per l’accudimento dei bambini e degli anziani”. E l’Unione europea? Non rappresenta più il peggior nemico? No, ora è vista come una sponda con cui collaborare e grazie a cui si potranno regolarizzare i migranti soprattutto “mediante politiche di inserimento incentrate sulla scuola e sul lavoro”. Lo studio dimostra in pieno la nuova natura del M5S, che ora dovrà trovare consensi solo in casa sinistra, poiché il suo assetto politico è indirizzato a politiche rosse che nulla hanno a che vedere con un paese moderato e liberare.
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