Il M5S prima firma il Def e poi litiga con Conte, in giro c’è aria di elezioni
È un’anomalia poco chiara in una maggioranza che finora non era mai successo. Screzi nascevano nel dibattito parlamentare ma mai all’interno della stessa maggioranza. Infatti il M5S ha firmato il Def, ma ora sta attaccando Conte e vuole modiche che, a quanto si dice, non erano previste nel Def.

È un’anomalia poco chiara in una maggioranza che finora non era mai successo. Screzi nascevano nel dibattito parlamentare ma mai all’interno della stessa maggioranza. Infatti il M5S ha firmato il Def, ma ora sta attaccando Conte e vuole modiche che, a quanto si dice, non erano previste nel Def. Il Def è stato firmato e accettato da tutti i ministri nel consiglio dei ministri.
Non è solo la disputa tra Di Maio e Conte, a far salire ancora di più la temperatura nel governo sono i chiarimenti che l’Ue vorrà sulla manovra con la lettera in arrivo a Roma. La Commissione Ue infatti vorrà vederci chiaro sulle misure previste in manovra e soprattutto sulle coperture assicurate dall’esecutivo.
Questo governo, all’occhio degli italiani, sembra quasi un governo di regime per come sta limitando la vita dei cittadini specialmente sul fronte dei contanti. Stamattina c’era un vertice tra il Premier e il capo politico del movimento. Secondo le indiscrezioni che sono trapelate dal vertice della mattinata a palazzo Chigi, la situazione è ancora in fase di stallo. I nodi da sciogliere sono diversi, e sui quali non si trova una quadra. C’è il carcere agli evasori al tetto ai contanti che dovrebbe scendere a 2000 euro per il 2020 e a 1000 euro per il 2021. Inoltre ad accompagnare le tensioni tra 5 Stelle e palazzo Chigi ci sono anche le sanzioni per il Pos da destinare a tutti i commercianti che non accettano il pagamento con carta. Sul fronte contanti resta il limite voluto da Conte e dal Mef. Cosa però che disturba non poco anche Italia Viva, che su questo argomento cuole chiarezza ed è contraria alla limitazione del contante imposta dal governo. Di fatto nell’ultima bozza del dl Fisco le parole sono fin troppo chiare: “A decorrere dall’1 gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2021 il divieto e la soglia per le transazioni in contante sono riferiti alla cifra di 2.000 euro. A decorrere dall’1 gennaio 2022 il predetto divieto e la predetta soglia sono riferiti alla cifra di 1.000 euro”. Insomma, sembra che conte abbia puntato i piedi per terra, e forse si apre una crisi di governo che potrebbe portare il paese di nuovo alle urne appena dopo pochi mesi dalla nascita del conte bis.