Il principale obiettivo della Russia diventa l’Italia: evitare l’attacco sarà impossibile | Tutta colpa della NATO

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Guerra in Ucraina. Secondo il prof. Orsini, l’Italia é schiacciata tra la linea del fronte europeo e la nuova sfera d’influenza russa nel sud
L’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022 ha segnato una svolta drammatica nel panorama geopolitico mondiale, innescando una crisi che va ben oltre i confini dell’Europa orientale.
Il conflitto, nato anche dalle profonde tensioni accumulate a causa dell’espansione della NATO verso Est, ha riacceso la logica della Guerra Fredda e accelerato la transizione verso un ordine mondiale multipolare in cui l’Occidente deve fare i conti con altre potenze, prime fra tutte Russia e Cina.
Sul fronte bellico, la guerra si è trasformata in un logorante conflitto di attrito, con avanzamenti territoriali lenti e costosi per entrambe le parti.
In questo scenario di accresciuta instabilità, voci critiche in Italia, come quella del professor Alessandro Orsini, sociologo e direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale dell’Università Luiss, offrono una lettura radicale degli equilibri in mutamento, in particolare per ciò che concerne la posizione dell’Italia.
L’analisi del prof. Orsini
Nelle sue osservazioni il professore evidenzia come la Russia stia attuando una strategia volta a contrastare l’influenza occidentale consolidando presenze economiche e militari nel Mediterraneo allargato. La tesi centrale di Orsini si basa su due pilastri: il ruolo dell’Italia all’interno dell’Alleanza Atlantica e la crescente proiezione di potenza russa nel Mediterraneo e in Nord Africa.
Secondo l’analisi del professor Orsini, spesso criticata per le sue posizioni che ritengono l’Occidente e l’espansione della NATO la causa profonda della crisi, l‘Italia si troverebbe in una situazione di pericolo crescente, destinata a diventare un bersaglio primario della Russia.

Il fardello dell’avamposto NATO
Il professore sostiene da tempo che la NATO non sia un’organizzazione puramente difensiva, ma abbia condotto operazioni offensive e aggressivo in violazione del diritto internazionale, citando ad esempio i bombardamenti in Serbia (1999) e la guerra in Libia (2011). In questo contesto, l’Italia, ospitando basi militari statunitensi e NATO e partecipando alle missioni dell’Alleanza, non è vista da Mosca come una nazione sovrana, ma come un “Stato satellite degli Stati Uniti”.
Secondo Orsini, sostenendo apertamente l’Ucraina e seguendo la linea dura dettata da Washington, l’Italia si espone inevitabilmente, avvalorando le sue letture più divisive, che sottolineano quanto la fornitura di armi e il posizionamento geopolitico ci rendano a tutti gli effetti parte del conflitto. In un’escalation, l’Italia, in quanto principale avamposto NATO nel Mediterraneo, rappresenterebbe un obiettivo logistico e strategico di altissimo valore per la Russia.