Il pronto soccorso del Moscati di Aversa non esce mai dalla situazione di precarietà in cui versa da anni. È un pronto soccorso abbandonato dalla regione Campania sia dalla maggioranza sia dalle opposizioni. Tutti fanno orecchie da mercanti dinanzi ad una situazione di stallo che penalizza i pazienti. Il personale può fare poco alla presenza di disagi continui per mancanza di personale. Anche le amministrazioni comunali del territorio dell’agro aversano, a partire da quella di Aversa, non hanno mai affrontato seriamente e con impegno la situazione del Moscati di Aversa. Sanno solo fare i moralisti quando succedono fatti di cronaca, in questo caso sono bravi a fare le veline.
È proprio il sindaco di Aversa e quelli dell’agro aversano, a dover scendere in campo per difendere un bene comune come l’unità di PS del Moscati. Ma non lo fanno!!!
Attualmente nel pronto soccorso di Aversa, che è secondo al Cardarelli, ci sono solo 8 medici che devono coprire i turni di mattina, pomeriggio e notte. È chiaro che con un numero esiguo i turni diventano massacranti. Spesso sono o due internisti (quindi senza chirurgo), o due chirurghi (senza internista per i codici Gialli e Rossi) con turnazioni asfissianti, e 28 infermiere di cui due giornalieri e il restante turnista, di cui la maggior parte con la 104, quindi in alcuni giorni del mese il numero degli infermieri diminuisce, e con 15 Oss divisi per i 5 turni.
Con il personale presente il pronto soccorso non può andare avanti, si rischia di sbagliare perché il personale è esausto e stanco. Purtroppo si continuano a fare promesse su promesse, ma la soluzione definitiva non arriva mai. E’ stata bandita la mobilità interregionale per il P.S ma ne sono arrivati solo 5, il resto ha fatto toccata e fuga, eppure la mobilità doveva essere il toccasana, visto che era stata fatta espressamente per il P.S per ovviare alla carenza di personale, che è il vero dramma.
Il Moscati deve soddisfare un bacino di utenti che si aggira sui settecentomila cittadini dell’agro aversano. Quindi chi paga lo scotto più alto sono i cittadini, che arrivano al pronto soccorso e prima di ricevere visita devono attendere ore e ore. Pazienti allo sbaraglio invece di tutelare la salute del cittadino. È chiaro, con una situazione del genere l’infermiere che si trova fuori al triage è costretto a subire di tutto: minacce, insulti e spesso aggressioni anche fisiche. Ecco, solo in questi casi la politica interviene, ma non per risolvere la situazione, ma approfitta del fatto di cronaca per aprire bocca e illudere che loro ci sono. Il fatto che non ci siano posti letto, oggi peggio ancora per via di ristrutturazione in alcuni reparti, comporta anche disagi per le unità del 118, che spesso devono attendere ore prima che si liberi la barella per poter ripartire, lasciando il territorio sprovvisto di ambulanza per intervenire su altri interventi. Ma stiamo scherzando!!!. Dove sta l’assessore alla sanità della regione Campania? Dove stanno i sindaci dell’agro aversano? Dove sta il sindaco di Aversa? Dove stanno le opposizioni regionali che tanto si sbattono in chiacchiere? C’è poco da fare, i politici sono tutti uguali, nessuno escluso, perché il dramma del pronto soccorso di Aversa dura ormai da più di venticinque anni, e nessuno è stato mai capace di risolverlo.