C’è un’Italia divisa a metà proprio negli enti regionali. Ci troviamo un nord, che seppur tra mille difficoltà, continua ad emergere più delle regioni del sud. con l’epidemia è mersa tutta la cattiva gestione della sanità pubblica in alcune regioni, soprattutto al meridione. Sempre più italiani apprezzano l’operato messo in campo negli ultimi undici anni dal governatore del Veneto Luca Zaia. Il suo successo è frutto di un buon governo regionale. E non è l’unico, anche nei comuni a guida leghista le cose funzionano meglio rispetto ad altre realtà.
C’è da dire che la riconforma di Zaia alla guida della regione con un plebiscito elettorale, è anche frutto della coerenza del popolo di sinistra che si è spinto a dare fiducia al governatore uscente. Sia prima sia durante e dopo l’epidemia, il governatore non ha sbagliato una mossa. Quello che diceva ha fatto per salvare i suoi cittadini. Prima c’è stato il “miracolo di Vo’ Euganeo”. Poi il tracciamento a tappeto dei contagi in tutto il Veneto. E ora l’implementazione dei controlli a tappeto con i test-fai-da-te. Una misura annunciata sabato pomeriggio durante il punto stampa sul coronavirus e già attiva in queste ore in tutta la regione. La differenza c’è ed è palpabile, a differenza di quello che dicono e fanno in altre regioni.
Gli errori commessi dal governo centrale nel periodo estivo, non hanno toccato più di tanto la regione veneta. Purtroppo i contagi hanno avuto un’evoluzione veloce dappertutto, quindi anche il Veneto si è ritrovavo a combattere il nemico, ma con un’arma in più: non si è fatto trovare del tutto impreparato.
Ora Zaia mette in campo l’ennesima “rivoluzione” per arginare i contagi e garantire ai cittadini tutte le attenzioni necessarie per uscire dalla seconda ondata di contagi. Mentre il governo ha temporeggiato, in Veneto si sono dati una mossa e sono corsi a cercare una soluzione. Ai test auto-diagnostici Zaia pensava già da un po’ di tempo per ottenere uno screening di massa del territorio veneto aggirando così l’intasamento delle Asl. “Quando ne avevamo parlato le prime volte, ci davano degli sprovveduti”, ha rivelato sabato scorso in conferenza stampa. Ora, però, che anche il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra, ha dato il proprio imprimatur a questi test rivoluzionari e che presto saranno distribuiti in farmacia. Insomma, la regione Veneto è riuscita a fare più di quello che hanno fatto a Roma e nelle altre regioni. Doveva essere presa a modello, invece tutti hanno ignorato il lavoro certosino fatto dal governatore Zaia nella sua regione.
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