Il SUD ucciso dai politici meridionali e dal silenzio dei cittadini

Nuovi e vecchi politici incapaci di dare una gestione concreta al sud, hanno determinato una crisi sociale spaventosa che ormai colpisce tutto il meridione d’Italia. C’è stato un serio connubio tra politici e i cittadini.

Il SUD ucciso dai politici meridionali e dal silenzio dei cittadini

Nuovi e vecchi politici incapaci di dare una gestione concreta al sud, hanno determinato una crisi sociale spaventosa che ormai colpisce tutto il meridione d’Italia. C’è stato un serio connubio tra politici e i cittadini. Insieme sono colpevoli di aver distrutto la vita dei territori portandolo a non avere più futuro. Le ragioni stanno tutte nel menefreghismo degli uni e degli altri. I politici hanno pensato ai fatti propri e di partito, i cittadini si sono accomodati ed hanno guardato in silenzio la disfatta. C’è stata e c’è una grande strafottenza dei parlamentari meridionali. Convinti che il popolo li voterà sempre, anche se loro li manderanno alla rovina. E non hanno tutti i torti, perché finora è stato cosi. Si sono candidate sempre le stesse facce, anni e anni di candidature e vittorie legittimate dal voto popolare. I cittadini li hanno votato nonostante non facessero nulla per loro. Un controsenso che non ha giustificazioni. I veri colpevoli sono i cittadini, i politici erano pulitici: tu mi dai una vacca io me la prendo. La vacca era la montagna di voti che gli permetteva di continuare a vivere di rendita sulle spalle dei cittadini, godendosi la vita in un parlamento che non ha mai commissionato leggi serie per il sud sulla spinta dei parlamentari meridionali che dovevano fare gli interessi del territorio. Se ne sono fregati, e tutto è rimasto nel pantano. I cittadini in silenzio hanno atteso il solito contentino frutto di un assistenzialismo che serviva per comprarsi il silenzio. L’unica cosa che è cresciuta a dismisura è stata la criminalità organizzata, che poi ha fatto da stato nello stato dettando anch’essa condizioni di vita ai cittadini meridionali. Il silenzio dei cittadini è stata l’arma vincente che ha favorito tutto ciò. Nulla è cambiato, continua ad essere così, da un lato i politici che vogliono rimanere in sella al cavallo del potere, dall’altro i cittadini che continuano ad osservare in silenzio la morte della propria terra. Il problema maggiore riguarda la mancanza di alternative valide. Il fatto che si siano candidati sempre gli stessi, significa che la parte sana della società non vuole avere a che fare con i partiti, che sono il vero cancro di tutta la struttura demolitrice del mezzogiorno. I nuovi, purtroppo, si sono rivelati un disastro, e veramente il meridione non sa quale santo affidarsi. L’unica certezza che c’è in questo momento è la morte del sud sotto gli occhi di tutti, e nessuno fa qualcosa per evitarla.