Categories: Cronaca

Il tribunale del web è una minaccia per tutti

Chi al giorno d’oggi non utilizza i social network? Ciascuno di noi ha registrato un account all’interno di almeno uno dei social media più diffusi come Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn ecc. I social network sono vere e proprie piazze virtuali, cioè luoghi digitali in cui gli utenti si ritrovano condividendo con gli altri foto, video, pensieri, indirizzi, informazioni personali e molto altro ancora. La nostra identità e i nostri dati personali sono uno dei beni più preziosi che possediamo ed è, pertanto, fondamentale proteggerli e tutelarli da malintenzionati e potenziali abusi.
Quando è nato il primo social, facebook, ognuno di noi l’ha usato per trovare i vecchi amici di un tempo. Quelli perduti dopo la fine della scuola, oppure amici lontani impossibili da raggiungere. Il sistema ha funzionato bene, perché ognuno di noi è riuscito a riallacciare un contatto con chi aveva perso. Fin qui tutto perfetto.
La macchina perfetta si è inceppata dal momento in cui sui social hanno fatto ingresso i partiti, i media, i politici di qualsiasi schieramento, usando la macchina come piazza virtuale per fare politica. Sono nate poi le fak new, che hanno ulteriormente inceppato la credibilità che inizialmente avevano i social. Poi i vari cambiamenti apportati dalle piattaforme con algoritmi poco chiari, hanno quasi impedito di continuare il piano per cui i sociale inizialmente lasciavano divertire.
Oggi i social sono diventati pericolosi. Ultimamente sono molte le persone che stanno disattivando i profili, proprio perché non c’è più lo spirito iniziale. Oggi i sociali sono diventati il tribunale del web, dove tutti sono pronti a condannare molto prima che un tribunale vero lo faccia. Una buona fetta di ipocrisia è stata portata dalla politica e dai politici con i loro uomini e donne che gli ruotano intorno, che hanno trasformato i social in una macchina perfetta di propaganda politica illudendo i navigatori.
Questo tribunale del web diventa una minaccia per le persone, poiché anche fatti ancora non accertati diventano condanne definitive. Tutti pronti a dire la propria condannando senza sapere. Da quando è entrata la politica nei social, le amicizie si sono trasformate in avversari politici diffondendo persino l’odio tanto caro ai politici. I media poi fanno il resto, aumentando quel clima d’odio che ormai si diffonde facilmente sui social tutti i giorni. La mia ricetta è quella di togliere dalle amicizie tutte le persone che fanno politica e tutti quei media che non fanno una corretta informazione, in maniera tale che si toglie la possibilità di spaccare le amicizie che tantissimi anni fa sono nate sui social, ed hanno funzionato fino a quando il sistema non si è impossessato dei social trasformandolo in un tribunale.

Redazione

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