Il tuo ex chiude i rubinetti: niente mantenimento per te e tuo figlio | Se non glielo fai vedere finisci in galera

Attenzione a come gestisci il divorzio - pexel - quotidianoitalia.it
Non è come pensi. Non puoi farci nulla se non ti paga gli alimenti. La legge ti impone l’obbligo delle visite altrimenti per te c’è il carcere
Parlare di divorzio significa affrontare uno dei momenti più delicati della vita di una coppia. Le leggi italiane disciplinano con precisione i passaggi, dalla separazione fino allo scioglimento del matrimonio, ma la rigidità delle norme non riesce mai ad alleggerire il peso emotivo che accompagna questa scelta.
Un divorzio non è mai facile, soprattutto quando entrano in gioco gli affetti e la presenza di figli che diventano parte integrante di un percorso già complesso. Spesso la decisione di interrompere un’unione non riguarda soltanto due persone ma un intero nucleo familiare, con ripercussioni profonde sul piano umano ed economico.
In questi casi la figura dell’avvocato diventa essenziale. Non si tratta soltanto di redigere atti o di avviare procedure, ma di mediare, spiegare, cercare soluzioni che possano limitare i conflitti.
Quando ci sono proprietà da dividere, come una casa acquistata insieme o beni accumulati negli anni, il percorso si fa ancora più complicato. I numeri non mentono, e le discussioni economiche possono acuire tensioni che già di per sé sono difficili da gestire.
Divorzio, spartizione dei beni e affidamento
Non a caso la legge prevede percorsi diversi a seconda che si tratti di una separazione consensuale o giudiziale, ed è proprio nella seconda ipotesi che i tempi si allungano e i costi aumentano, generando frustrazione e risentimento. Un aspetto cruciale riguarda i figli. Se da un lato la legge stabilisce che debbano essere tutelati sopra ogni altra cosa, dall’altro la pratica dimostra quanto sia complicato trovare un equilibrio.
L’affidamento condiviso è diventato la regola, con l’obiettivo di garantire a entrambi i genitori un ruolo attivo nella vita dei minori. Tuttavia, la sua applicazione non è sempre semplice, perché dietro i documenti firmati ci sono persone con aspettative diverse e rancori difficili da smaltire.
Le separazioni congiunte sono considerate la via meno dolorosa, perché presuppongono un accordo preliminare e un’intesa che limita lo scontro. Ma quando non c’è intesa, e i genitori non riescono a trovare un terreno comune, le decisioni finiscono in mano al giudice. In queste situazioni i figli diventano spettatori forzati, talvolta addirittura strumenti di pressione in contese che dovrebbero restare tra adulti.

La verità secondo la legge
Tra le tante convinzioni che circolano attorno al tema del divorzio, una delle più diffuse riguarda il mancato pagamento dell’assegno di mantenimento. Molti credono che un genitore inadempiente possa perdere automaticamente il diritto di vedere i figli. Non è così. La legge distingue in maniera netta il dovere economico dal diritto di visita. Quest’ultimo non appartiene al genitore, ma ai figli, perché è considerato un elemento fondamentale per la loro crescita e per il loro equilibrio emotivo.
In altre parole, anche in caso di ritardi o mancati versamenti del mantenimento, il diritto di visita non può essere sospeso. È intoccabile e resta in piedi perché ciò che conta è la continuità del rapporto tra figli e genitori. Se l’ex coniuge non rispetta gli impegni economici, la strada da percorrere è un’altra. È possibile ricorrere al giudice per ottenere un pignoramento, avviare azioni legali, arrivare persino a una denuncia per inadempienza. Sono strumenti che la legge mette a disposizione per garantire il rispetto degli obblighi, ma che non devono mai interferire con il diritto dei figli a mantenere un legame con entrambi i genitori.