Categories: Cronaca

Il Turismo è l’unico settore che è morto e non ripartirà per ora

Si parla tanto di riapertura, di settori in affanno, associazioni di categoria che difendono il proprio orticello pregiato, ma se andiamo ad analizzare come stanno veramente le cose, in Italia il 60% delle attività produttive stanno lavorando a pieno regime, solo il 40% è fermo. Tra questo 40% c’è il turismo, che è l’unico settore che è morto e seppellito. Al momento ha al suo attivo un collasso totale, poiché è tutto chiuso.
Il settore turistico, che abbraccia un’ampia fascia di filiera, partendo dall’albergo per finire all’ultimo dei pasticcieri, sì, perché le pasticcerie in molti casi forniscono dolci alle strutture alberghiere e anche ad altre strutture della catena alberghiera. La filiera è talmente lunga significa che il – 95% è un collasso per molte attività turistiche e produttive. il settore è andato in affanno già a metà gennaio, quando dalla cina iniziavano ad arrivare notizie negative sul coronavirus, poi a inizio febbraio è collassato del tutto in un giro di una settimana. Quest’anno se tutto va bene, l’Italia chiude con 172 milioni di presenze, contro gli oltre 430 milioni dell’ultimo anno: sono i livelli che si registravano a metà anni ’60, quando il mondo era diviso in blocchi e i viaggi aerei erano un lusso per pochi. Ora è del tutto diverso ma nessuno si chiede quando potrà ripartire. Non si può prevedere, perché anche quando finisce la quarantena e qualcosa inizia a muoversi, il settore turistico difficilmente parte subito. Anzi, il turismo non ripartirà nell’immediato. Non può ripartire, poiché le ristrettezze rimarranno e impediscono alle persone di poter programmare serenamente le proprie scelte di vita. Secondo punto, anche se si riparte, certamente non possiamo permetterci il lusso di far entrare persone nel nostro paese come si faceva prima, ci saranno linee guida ferree che scoraggeranno gli stranieri a muoversi per venire in Italia. Poi, per recuperare il turismo scolastico, bisognerà aspettare la prossima primavera. A risentire di tutto ciò sarà soltanto il settore ampio del turismo, che prima di ripartire del tutto, sperando che non ci sia una convivenza col virus molto lunga, dovrà passare perlomeno un anno e mezzo. Pensare che possa ripartire subito, è pura illusione.

Redazione

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