Sab. Mar 25th, 2023

Il virus oltre a creare una spaventosa crisi sanitaria ed economica, sta creando anche una forte disuguaglianza. In Italia il sentore di queste disuguaglianze è molto più palpabile. È un momento storico particolare, quasi simile alla fine della seconda guerra mondiale. In questo contesto, però, c’è chi si sta arricchendo e chi impoverendo rischiando di perdere quel poco che ha.

È una crepa che si è aperta nelle società moderne. Oggi c’è il più sfortunato, ed è quello che, ahimè, muore per colpa del virus. Poi ci sono i lavoratori autonomi, i giovani, le donne, i lavoratori fragili. Una platea di persone molto ampia che rischia di rimanere emarginata dentro i contesti un società che guarda solo agli affari propri. In America alcune statistiche spiegano che le persone meno abbienti o disagiate, sono colpite dal contagio quattro volte di più di chi sta bene. Già questo da la dimensione tragica del fenomeno. In Italia Metà della popolazione, quella che vive del posto fisso, è al sicuro, mentre l’altra metà in questo periodo incontra molti disagi che spesso li spingono alla disperazione. Il governo in carica prima di Draghi ha messo in campo delle risorse che alla fine non hanno ottenuto i benefici sperati per i cittadini. la cassa integrazione non potrà essere eterna, primo o poi il sistema Inps andrà in crisi. I bonus sono stati un fallimento totale, hanno solamente sprecato risorse pubbliche senza smuore di un centimetro l’economia.

In questo contesto una parte della popolazione non è stata toccata minimamente dal virus. Il loro tenore di vita è continuate come prima dell’epidemia. Ciò vale sia per i lavoratori della pubblica amministrazione sia per tutte quelle aziende che attraverso l’epidemia hanno incamerato risorse economiche maggiori rispetto a prima. Se entriamo del discorso di alcune industrie farmaceutiche esse vedranno quadruplicare i loro profitti nel 2021. Quindi il virus per molti è diventata una vera tragedia, ma per altri è una vera e propria manna dal cielo. Gli anni futuri saranno duri per molti cittadini. Le politiche dovranno concentrare le loro attenzioni, si spera, proprio su tutti quei soggetti che usciranno dall’epidemia sconfitti. E saranno tanti.