Ven. Mar 24th, 2023

Primavera 2016. Firenze, Piazza della Signoria. A Palazzo Vecchio, sede del Comune, è in corso la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo “Notte magica”, messo in scena dal trio lirico-pop “Il Volo“, formato da : Gianluca Ginoble, Ignazio Boschetto e Piero Barone, tributo  all’evento  i “Tre Tenori“, realizzato nel 1990 alle Terme di Caracalla da Luciano Pavarotti, José Carreras e Placido Domingo, in occasione dei Mondiali di Calcio.

In una delle quattro sale del Palagio di Parte Guelfa, i tre giovani tenori, lanciati nel 2009 dalla trasmissione di Rai Uno “Ti lascio una canzone“, gara tra giovani talenti canori, condotta da Antonella Clerici, rispondono  alle domande dei cronisti. Tra questi, un critico musicale, alzatosi in piedi, chiede ai tre artisti perché abbiano scelto un genere musicale così “antico”, subito interrotto da Boschetto, che replica: “Guardi, io non sono per niente  d’accordco con  lei!…Si è vero,il nostro non è genere moderno, ma è sempre attuale e poi piace a tutte le generazioni, che, infatti, vengono ai nostri concerti!…”.

“Ignazio, lascia stare, è inutile che provi a spiegare!…”, esclama Barone, continuando: “tanto il pregiudizio dei critici nei nostri confronti ci sarà sempre!…Vaglielo a spiegare che dietro alle nostre esibizioni, ai dischi,ci sono ore e ore di studio e di prove…Vaglielo a dire che nulla è improvvisato!…”.

“Il fatto sai qual è, Piero?…”, prende la parola Ginoble, spiegando: “Che stiamo antipatici ai critici, perché ci ritengono altezzosi, capricciosi, “divi”, per via delle nostre origini televisive e del nostro lavoro all’estero…A loro non interessa dare un giudizio sulle nostre canzoni o sui  nostri concerti…a loro importa soltanto sminuire il nostro valore artistico…e tutto per via del preconcetto che la Lirica non possa essere ascoltata anche da un pubblico “televisivo”,  non così colto come quello de La Scala…In passato era già successo a Pavarotti, Carreras e Domingo, che , con il nostro spettacolo vogliamo omaggiare, e più di recente a Bocelli…Loro, i critici, ci considerano “nazionalpopolari” e , quindi, interpreti di serie B…Ricordo che un giorno, qualche mese fa, proprio  un critico disse che i  nostri ammiratori negli Stati Uniti sono solo gli immigrati italiani o i frequentatori di pizzerie, invece, oltre che in pizzeria, noi ci siamo esibiti anche al Radio City Music Hall!…Ad ogni modo, noi andiamo avanti, convinti che la cosa più importante sia convincere ed emozionare il pubblico, l’unico a cui dobbiamo rendere conto!…”.

“Basta ragazzi, su, non dategli soddisfazione!…”, esclama una voce dalla platea dei cronisti, che, rivelatasi appartenere  a un giornalista, prosegue: “Voi non dovete schernirvi né giustificarvi e neppure chiedere scusa per la vostra musica, che è sempreverde, emblema della tradizione, e che non passerà mai di moda…La  vostra è musica che è sopravvissuta e che  ancora sopravviverà  al tempo che passa…musica eterna,che, anche grazie a voi, verrà trasmessa e passerà di generazione in generazione, rinnovandosi negli anni, nei decenni…La vostra è  Musica vera, Musica che resta!…”.

“La nostra musica all’estero è un po’ come la gastronomia,ma non piace solo agli italiani  emigrati. Ai nostri concerti vengono anche i capi di Stato, vorrei dirlo a un critico che anni fa sosteneva che cantassimo solo nelle pizzerie americane…forse, non sa che ci siamo esibiti  anche al Radio City Music Hall”. Così, Gianluca Ginoble, il baritono del gruppo lirico-pop de “Il Volo”, in un’intervista rilasciata qualche anno fa, insieme con Ignazio Boschetto e Piero Barone, al quotidiano Il Corriere della Sera.

Nati rispettivamente, Piero Barone, a Naro (Agrigento), il 24 giugno 1993, Ignazio Boschetto, a Bologna, il 4 ottobre 1994 e Gianluca Ginoble, a Roseto degli Abruzzi, l’11 febbraio 1995 , si incontrano nel 2009, poco più che adolescenti, nella trasmissione di Rai Uno, “Ti lascio una canzone”, talent show canoro dedicato ai bambini e  condotto da Antonella Clerici.

Presentatisi separati ai provini , sono riuniti dal regista del programma, Roberto Cenci,costituendo da quel momento in poi un trio lirico-pop, ribattezzato “I Tenorini”, in onore ai tre Tenori, Pavarotti-Carreras e Domingo, che esegue canzoni del repertorio classico italiano e partenopeo, quali: “ ‘O sole mio”,  “Torna a Surriento, “Mamma”, “Funiculì funiculà” e  “O surdato ‘nnammurato”.

Notati dai produttori discografici Michele Torpedine e Tony Renis, firmano con l’etichetta Geffen Records , di proprietà della Universal Music Group, un contratto da svariati milioni di dollari per la pubblicazione di un album dalla tiratura internazionale.

Nel frattempo, incisa con ottantacinque artisti  una riedizione della canzone “We are the world”, per supportare la popolazione di Haiti, colpita dal terremoto, sono ospiti d’onore della sessantesima edizione del Festival di Sanremo, condotto proprio dalla Clerici, nel corso del quale cantano “Granada”e “Un amore così grande”, come omaggio al “Reuccio”, Claudio Villa, e “’O sole mio” come dedica  alla regina Rania di Giordania, ospite della manifestazione.

Registrato nel 2011 il primo album, prodotto da Humberto Gatica e Tony Renis, in  collaborazione con  Diane Warren, con il nome artistico de “Il Volo”,  per rievocare la canzone italiana più ascoltata al mondo “Nel blu dipinto di blu”, nota come “Volare”, di Domenico Modugno, ottiene il sesto posto nella classifica italiana e il disco di platino certificato dalla FIMI, grazie alle 60.000 copie vendute.

Pubblicato anche negli Stati Uniti e in Europa, dopo l’apparizione nella trasmissione “American Idol”, il disco si posiziona al decimo posto nella classifica Billboard 200, ottenendo il RIAA Latin Gold Award e divenendo disco d’oro e di platino nei paesi dell’America Latina , in nuova Zelanda e a Singapore. In Europa, invece, l’album si afferma in Austria, Paesi Bassi e Francia.

Partito per un tour in nordamerica ed Europa, nell’autunno 2012, il trio duetta in concerto con Barbra Streisand e pubblica il secondo disco “We are love”,  raccolta di inediti in cui figurano collaborazioni con il tenore Placido Domingo , il cantante Eros Ramazzotti e con Diane Warren e Luis Bacalov, di cui incidono la canzone “Luna nascosta”,colonna sonora del film “Hidden Moon”, selezionata per il Premio Oscar 2013.

Chiamato a partecipare a diverse manifestazioni, come l’accensione dell’albero di Natale al Rockefeller Center di New York o l’assegnazione del Premio Nobel, il gruppo realizza degli speciali televisivi per la PBS e incide lo stesso disco in Messico e Argentina, per poi partire per una tournèe.

Premiato nel 2014 al Latin Music Award nella categoria “Latin Pop Music”, il trio partecipa ai concerti anniversario di Laura Pausini e Toto Cutugno e alla trasmissione-evento “Lo spettacolo sta per iniziare”, trasmesso su Rai Uno, in diretta dall’Arena di Verona.

Realizzato un tour negli Stati Uniti e in Canada, il gruppo prepara un nuovo disco e , intanto, parte per un mini tour italiano iniziato dal Teatro Antico di Taormina, nel quale è accompagnato dall’orchestra del Conservatorio Corelli di Messina.

Annunciata nel dicembre la partecipazione al Festival di Sanremo 2015 con il brano “Grande Amore”, il trio si esibisce in Senato, in occasione del Concerto di Natale, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, come l’allora Presidente della Repubblica, Sergio Napolitano, insieme con il coro dei bambini con disabilità uditive e dalle “mani bianche”.

Nel febbraio del 2015, il gruppo, vinto il “Festival della canzone italiana”, presenta il nuovo album “Sanremo Grande Amore”, contenente sei reinterpretazioni di brani vincitori di passate edizioni del “Festival ”, tra i quali: “Ancora” di Eduardo De Crescenzo, che ottiene il triplo disco di platino,avendo superato le 150.000 copie vendute.

Candidato automaticamente all’Eurovision Song Contest 2015, in quanto vincitore del Festival di Sanremo,  il trio pubblica “Canzone per te”, reinterpretazione della canzone di Sergio Endrigo e nel settembre dello stesso anno pubblica il nuovo disco “L’amore si muove”, il cui singolo omonimo viene presentato nel corso di un concerto tenuto presso gli Scavi archeologici di Pompei.

Nel 2016,  il gruppo, avviato il progetto “Notte magica-Tributo ai Tre Tenori”: Carreras, Pavarotti  e Carreras e al loro spettacolo evento,  debutta il 1° luglio dello stesso anno a Firenze, in piazza Santa Croce, per poi proseguire nel 2017 con un tour negli Stati Uniti,in America Latina e in Europa.

Tornato nel 2019, a distanza di quattro anni dalla vittoria, sul palcoscenico del Festival di Sanremo ,con il brano “Musica che resta”, il trio si classifica al terzo posto.

Interrotto nel marzo 2020 il “Musica Tour” , per via della pandemia di Covid19, il gruppo è tornato ad esibirsi dal vivo sul palcoscenico dell’Arena di Verona, con uno spettacolo dedicato al compositore e direttore d’orchestra Ennio Morricone, scomparso nel luglio 2020.

In procinto di pubblicare un album omaggio proprio ad Ennio Morricone (il disco uscirà il 5 novembre), Barone, a proposito del trio, ha detto: “Siamo consapevoli che la nostra musica non è al passo con quella che fanno Ghali, Sfera Ebbasta, Frah Quintale… forse risultiamo antipatici perché proponiamo un genere che piace, ma non è alla moda. Il nostro manager,Michele Torpedine, ha lanciato Andrea Bocelli e ci ha raccontato che, all’inizio, riceveva anche lui le stesse critiche. È come se chi ci definisce antichi si vergognasse delle proprie origini… Alla Giornata mondiale della gioventù a Panama abbiamo cantato l’”Ave Maria, mater misericordiae” davanti a Papa Francesco e a un milione di persone. Noi rispettiamo qualsiasi genere musicale e siamo contenti per i trapper, perché a noi non tolgono nulla, né noi a loro. Noi facciamo musica nazionalpopolare, che ora è diventato un termine dispregiativo, ma è radicato nelle tradizioni più autentiche del nostro Paese. Siamo unici, proponiamo un genere nel quale nessuno dei nostri coetanei si è cimentato. Non entriamo nelle radio, e un po’ ne soffriamo, ma i nostri punti di forza sono altri. All’estero proponiamo la versione più sinfonica, perché a portare la tradizione italiana nelle grandi arene americane dopo Modugno, Pavarotti e Bocelli, oggi, ci siamo noi. Per il nostro Paese abbiamo scelto un repertorio moderno, che si riflette nell’evoluzione vocale: è la prova che riusciamo a emozionare anche con cose diverse. Inoltre, siamo molto responsabili e disciplinati. Palestra, cibo sano… Questa generazione, invece, mi spaventa. Mi preoccupano i testi di certe canzoni, fin troppo espliciti, che non trasmettono esempi positivi. Una volta i messaggi erano: “Non son degno di te” di Gianni Morandi, “Rose rosse per te” di Massimo Ranieri… Non dico si debba tornare a quel linguaggio, ma neppure vantarsi  di assumere droghe. Gli artisti degli anni Sessanta e Settanta hanno basato la loro carriera sulla trasgressione, era uno stile di vita. Oggi è una moda. La vita spericolata di Vasco è vera, lui l’ha avuta…”.