Gio. Giu 8th, 2023

Da quando è stata fondata la Repubblica italiana, essendo noi una repubblica parlamentare i governi si formano in parlamento, a comandare sono sempre stati i piccoli partiti, che hanno le sorti dei governi nelle proprie mani. Una situazione che non è mai cambiata. Questi piccolissimi partiti, che non sono l’espressione della stragrande maggioranza degli elettori italiani ma una semplice minoranza, hanno il potere di far nascere e cadere un governo in ogni momento. Sono loro che mantengono le redini del gioco. Hanno la potenza uguale a un partito del 40% pur avendo numeri da prefissi telefonici.

Nel corso degli anni sono nati sempre una marea di piccoli partiti. Fuoriusciti dai grandi partiti hanno creato piccole strutture che poi sono diventate l’ago della bilancia di maggioranze formate per convenienza e non certo per fare gli interessi degli italiani. La storia di queste piccole unità politiche dentro il parlamento italiano è lunga.

Dietro questo effetto catastrofico della politica italiana c’è sempre stata la scarsa volontà di rimodulare tutto. Mai una legge elettorale che mettesse a tappeto una situazione di disagio per gli stessi elettori. Non si è mai optato per una legge elettorale seria che ponesse uno sbarramento del 5% per entrare in parlamento. Non si è mai potuto fare proprio perché le maggioranze sono sorrette da piccoli partiti, che mia voterebbero una legge elettorale contro i loro interessi. Come non si è mai messo mano ad una riforma costituzionale seria, che mettesse in primo piano un discorso diverso dalla repubblica parlamentare, dove i governi fossero espressione della volontà popolare e non scelte di palazzo.

Finora abbiamo sempre assistito a maggioranze variegate e spostamenti da questo o quell’altro schieramento politico da parte di politici per entrare nelle stanze dei bottoni. Basta un niente per far cadere un governo. Lo stiamo vivendo anche in queste ore. Renzi mantiene le redini del governo Conte, ed è lui il grande partito di maggioranza nonostante Italia Viva non raggiunge nemmeno il 3% nei sondaggi. Insomma, siamo alle solite dell’Italia politica. Finché questo scenario non sarà demolito del tutto, il nostro paese non uscirà mai da un vicolo cieco che ha sempre compromesso la governabilità dell’Italia.