Quello che abbiamo vissuto finora è solo un primo assaggio di quello che deve ancora avvenire. L’epidemia ci ha portato via tante cose, come la libertà di movimento, la socialità, il lavoro, ma i suoi effetti li vedremo alla fine di tutto. Un po’ come in una guerra, solo alla fine si contano i danni. In questa guerra contro il nemico invisibile, porterà una crisi economica e tanti poveri. Può sembrare azzardato, ma la crisi economica che si svilupperà dopo sarà un evento storico per il nostro paese. per fronteggiare l’epidemia i debiti sono stati tanti e dopo le future generazioni saranno chiamate ad onorarli.
Gli effetti minimi si iniziano a vedersi già adesso: nei sette mesi di pandemia tra settembre 2020 e marzo 2021 i nuovi poveri sono cresciuti del 24,4%, secondo la Caritas. In quel periodo le associazioni di volontariato si sono occupate di 544.775 persone e tra loro quasi uno su quattro, il 24,4%, è un nuovo povero: in totale si tratta di 132.717 individui. Tra gli assistiti le donne sono la maggioranza (il 53,7%) e gli italiani sono il 57,8%. I dati emergono dalla quarta rilevazione di Caritas Italiana.
Più di mezza nazione in questo momento vive in sofferenza. Lo dicono i dati. Già adesso bisogna ricorrere alle associazioni di volontariato per ottenere un pasto caldo. L’Italia ha la situazione peggiore rispetto agli altri paesi europei. Qui da noi i sostegni sono arrivati con il contagocce, mentre negli altri paesi europei la situazione è stata ben diversa. Se i poveri sono cresciuti del 24% significa che la situazione attuale è già critica, e a fine epidemia le cose potrebbero andare ancora peggio.