BELLONA- La relazione dell’Arpac lascia poco scampo a quello che è successo all’interno del deposito Ilside di Bellone che ha preso fuoco nei giorni scorsi. L’incendio ha interessato la totalità dei rifiuti – spiega l’arpac nel suo documento di sopralluogo – ad esclusione dei rifiuti con CER 191204 –plastica e gomma – stoccati in balle sovrapposte nel capannone più vicino all’ingresso ; questi’ultimi stimabili in circa 300 tonnellate. Uno dei primi interventi dei vigili del fuoco è stato l’estinzione delle fiamme nell’area sotto tettoia dove erano stoccati i rifiuti pericolosi; tuttavia, la combustione degli stessi è stata quasi totale, ad esclusione dei rifiuti in amianto che ha interessato solo gli involucri esterni. Particolare odore acre e di solventi si sprigionava dalla combustione di rifiuti costituiti da pitture e vernici di scarto, presenti in maggiore quantità in cisternette metalliche poste sul piazzale. Circa il 90% dei rifiuti oggetto di incendio era costituito da cumuli di sovallo provenienti dalla selezione meccanica dei rifiuti urbani differenziati con CER 191212, lavorazione eseguita in precedenza nello stesso impianto. Tali rifiuti erano staccati in cumuli sparsi in diversi punti del piazzale; solo uno, il più grande, era posto al disotto e a ridosso del capannone di lavorazione.
Chiaramente i dati sono tutti da verificare, e l’Arpac nei prossimi giorni farà ulteriori interventi di sopralluoghi per verificare lo stato delle cose. C’è da dire che non si capisce bene il grado di inquinamento che ha sprigionato l’incendio. Nelle ore successive all’incendio l’Arpac ha provveduto a fare dei campionamenti per rivelare il grado d’inquinamento dell’aria. Di sicuro nei prossimi giorni si saprà di più sul disastro che ha causato l’incendio. Preoccupa la quantità di rifiuti andati in fiamme e il genere di rifiuti che hanno preso fuoco
Va detto che l’incendio di Bellona è solo uno dei tanti siti che possono essere soggetti a incendio. Al momento non sono state attuate politiche serie per la bonifica del territorio. Basti pensare che a taverna del re giacciono ancora sei milioni di eco-balle pronte a prendere fuoco come è già successo nei mesi scorsi. Quindi la situazione e di pericolo ovunque ci sono rifiuti stoccati. Le bonifiche sono necessarie per eliminare tutti questi focolai di pericolo che interessano la provincia di Caserta. Purtroppo la regione dormiente continua a non prendere provvedimenti seri per evitare rischi di salute ai cittadini.