ROMA- Ogni volta che succede qualcosa ad un immigrato sembra che le alte carico dello stato, in massa, corrono sui luoghi della tragedia, facendo apparire gli italiani un popolo di assassini. Ogni morte merita grande rispetto, in qualsiasi maniera avvenga e qualsiasi sia il popolo di provenienza, sono tragedie per chi la subisce e per chi la commette: per entrambi la vita finisce.
A Fermo, ai funerali di Emmanuel, si è riversato tutto il mondo politico. Giusto, giustissimo rendere omaggio a chi ha perso la vita. Ma quando si è trattato di omaggiare un italiano ucciso da immigrati, queste grandi parate politiche non ci sono state. Perché?
In Italia casi di immigrati che hanno ucciso italiani onesti e indifesi, sono tantissimi, troppi, una misura già piena da tempo, eppure sembra che nessuno si indigna come si sono indigna come quando a morire è uno straniero. Ripeto, rispetto per tutti, davanti alle morti non c’è differenza, ma è chiaro che stiamo facendo apparire la cosa troppo a difesa degli altri mettendo in cattiva luce un popolo intero.
Casi di italiani morti per mano di stranieri riempiono tanti libri. L’8 luglio di due anni fa, quattro albanesi entrarono nella casa di Pietro e Federica Raccagni, colpirono con una bottiglia il macellaio di Pontoglio e lo uccisero. Erano clandestini e facevano parte di una banda che aveva messo a soqquadro la zona. Ai funerali di Pietro lo stato era assente. A Milano una mattina tre italiani innocenti morirono uccisi mentre andavano a lavoro per mano di un immigrato, colpiti brutalmente a morte con un’ascia. Ma casi di rapine, di violenze e omicidi efferati commessi da stranieri, ce ne sono tanti, eppure a tutti questi funerale la parata politica non c’è stata. Perché? Mi domando.
Non vi sembra che stiamo commettendo un grandissimo errore. Non è una difesa nei confronti di nessuno, ma la politica deve fare attenzione a come si muove in questi casi, altrimenti si crea una disparità sociale tra immigrati e italiani, dove i primi si sento difesi dal potere politico e i secondi invece messi da parte. Indigniamoci davanti a tutte le morti, quelle di italiani e immigrati alla stessa maniera, e in ogni morte lo stato deve esserci e dimostrare che non tollera nessuna morte violenta commessa sul territorio italiano, chiunque esso sia a commetterla.