
È meglio che l’Europa si lecchi le ferite dei suoi mali. Tutti i leader europei prima che scoppiasse la guerra in Ucraina si sono recati a Mosca da Putin. Strette di mano e abbracci erano pane quotidiano. Poi, oggi, diventa il nemico d’abbattere. Nessuno nega l’evidenza che ci sia un invasore e un invaso, ma c’è da riportare le lancette degli orologi indietro nel tempo per capire lo scenario attuale. Ci sono buchi neri che vanno illuminati, perché questa guerra è frutto di negligenze e, soprattutto, una mania di superiorità da parte dell’America nei confronti della Russia. Quell’odio profondo tra America e Russia non si è mai sopito. La Russia, piaccia o non piaccia, é europea. Con la Russia bisognava aprire le braccia e accoglierla nella grande famiglia europea, farla sentire parte integrante del vecchio continente. Invece abbiamo fatto il contrario facendo i superiori lasciandola sentire ridimensionata rispetto al resto del mondo. Anziché inglobarli nel tempo nella casa comune europea, non facendoli sentire minacciati, siamo stati tirati a farli sentire inferiori. Una confederazione di stati europei uniti, che comprende anche e soprattutto la parte del continente est europeo, sarebbe straordinariamente forte, tecnologicamente, militarmente, economicamente, per risorse naturali, diventando di fatto la prima potenza al mondo, dove nessuno potrebbe paragonarsi. Anche l’America sarebbe costretta a fare passi indietro, e lo stesso vale anche per la Cina. Invece l’Europa sta consegnando il mondo in mano alla Cina e L’America.