Convocati Italia: novità e conferme reparto per reparto
Nel pacchetto dei 27 convocati per le sfide con Estonia e Israele la notizia è la chiamata di Patrick Cambiaghi e Hans Nicolussi Caviglia, profili che ampliano le soluzioni rispettivamente sulle corsie offensive e nella zona di costruzione. Il Ct prosegue sulla linea della continuità con il gruppo che ha guidato gli ultimi raduni, aggiungendo qualità tecnica e gamba dove la Nazionale aveva mostrato margini di crescita.
In porta, conferme per il blocco abituale: un titolare consolidato e due alternative affidabili per coprire rotazioni e gestione dei minuti. In difesa restano i cardini della linea a quattro, con centrali complementari (uno più aggressivo in anticipo, l’altro più posizionale) e terzini capaci di garantire spinta e ampiezza. Occhio al lato debole: il Ct ha lavorato su accorciamenti e diagonali per non farsi infilare sui ribaltamenti rapidi, tema emerso nelle ultime gare.
A centrocampo la convocazione di Nicolussi Caviglia aggiunge un regista pulito nella prima costruzione: lettura verticale, ordine e tempi di gioco che liberano mezzali e trequarti. Accanto a lui restano mezzali con chilometri nelle gambe e capacità di attacco dell’area, così da riempire il box quando la manovra si allarga. Sulle fasce, l’inserimento di Cambiaghi porta strappi, profondità e un pressing più feroce sulla prima uscita avversaria: una leva per recuperare alto e accorciare il campo.
Davanti, il Ct alterna un nove di riferimento capace di far salire la squadra a una punta più mobile che attacca il primo palo: due letture diverse per non diventare prevedibili. Rotazioni e minutaggi saranno calibrati sui momenti delle partite: l’idea è mantenere intensità costante nei 90’, con cambi pronti a spostare inerzia e ritmo.
Piano gara per Estonia e Israele: possesso coraggioso, riaggressione e palle inattive
Contro l’Estonia servirà pazienza nel possesso e velocità nel cambiare lato: la difesa baltica tende a proteggere il centro, perciò la chiave sarà creare superiorità esterne e tagli alle spalle dei terzini. Il Ct chiede linee corte, rotazioni tra regista e mezzala per attirare la pressione e liberare il corridoio interno. Da qui l’importanza di un profilo come Nicolussi Caviglia: pochi tocchi, verticalità e tempi di alzata del baricentro. Le palle inattive restano un asset: blocchi sul primo palo e tagli sul secondo con mezzali e centrali portano spesso a seconde palle pulite.
Con Israele la partita può essere più “aperta”: avversari rapidi sulle transizioni e bravi a ribaltare campo. L’Italia punterà su riaggressione immediata dopo la perdita, per non concedere campo alle ripartenze. Qui torna utile il profilo di Cambiaghi, che abbina gamba e generosità: aiuta a chiudere le linee di passaggio verso l’interno e a ripartire largo. In attacco posizionale, il Ct vuole più occupazione dell’area: non solo il centravanti, ma anche l’ala opposta che stringe e una mezzala che attacca lo spazio cieco sul secondo palo.
Gestione dei ritmi: evitare frammentazioni, mantenere pulizia tecnica nei primi 20 metri e scegliere quando alzare i giri. Sui cambi, probabile uso di un trequartista “ibrido” per alzare la rifinitura se la gara si blocca, oppure di una seconda punta per trasformare il 4-3-3 in 4-4-2 in fase di non possesso, così da schermare meglio la costruzione rivale.
Obiettivo? Punti e crescita. Il Ct guarda al risultato, ma anche a consolidare automatismi: sincronismi delle diagonali difensive, linee di passaggio pulite dalla base e una maggiore cattiveria in area. Le occasioni create negli ultimi raduni sono state numerose: ora serve cinismo nell’ultimo terzo e più qualità nell’ultimo passaggio. Con un gruppo da 27 elementi e due gare ravvicinate, l’Italia può distribuire energie, alzare l’intensità e presentarsi più solida e verticale nelle fasi chiave.
In sintesi, la lista per Estonia–Israele combina certezze e nuove frecce. Nicolussi Caviglia porta ordine e visione, Cambiaghi corsa e profondità. Se la squadra saprà unire gestione e aggressività, queste due gare possono diventare il trampolino per un finale di anno con più identità, più pressione alta e, soprattutto, più punti.