Ven. Set 29th, 2023

NAPOLI- Forza Italia perde pezzi e fa capolino, nel bailamme generale che contraddistingue in questo momento il centrodestra campano, ‘Italia Unica’ di Corrado Passera. Il mini partito dell’ex Ministro del governo Monti, di centro che più centro non si può, prova ad inserirsi nella bagarre e mettere una bandierina anche a Napoli, dopo la quasi certa candidatura proprio di Passera al comune di Milano, e ritagliarsi uno spazio significativo nella corsa a Palazzo San Giacomo. Testa di ponte per l’operazione il consigliere di Forza Italia a via Verdi, Stanislao Lanzotti il quale, pur non avendo ancora sciolto tutti i nodi politici che la scelta comporta, ha deciso di lasciare il partito e lanciarsi nell’avventura con un ruolo di primo piano. “Forza Italia – dice – non esiste più è ormai, purtroppo, una bad company, ha perso la bussola”. A farlo infuriare e rompere gli undugi è stato il voto favorevole del suo gruppo a Santa Maria La Nova al bilancio della Città Metropolitana presentato da De Magistris in cambio, a suo dire, della promessa di futuri “incarichi assessoriali”.  “Ho chiesto lumi ai coordinatori del partito sulla gravità assoluta di questa vicenda – ha scritto qualche giorno fa in una nota – che non può essere giustificata con la solita scusante della responsabilità istituzionale. Qui siamo ben oltre”. Ovviamente non ha ricevuto nessuna risposta e questo non ha fatto altro che convincerlo della scelta di cambiare aria. Quarantenne, imprenditore, “politico per passione”, esponente della Napoli bene posillipina è il profilo perfetto per fare da trait d’union tra il movimento di Passera è la buona borghesia della città in riva al golfo. “Si tratta di occupare uno spazio – dice convinto Lanzotti – tra Matteo e Matteo (Renzi, ndr)”; in sostanza, il sempre presente, fantomatico e ‘inquietante’ centro. Quello che può decidere i destini di una coalizione, o di un candidato sindaco. Certo, servono i voti e da qualche parte bisogna andarli a pescare, oltre l’indistinto bacino dell’astensione cui tutti sentono di poter rappresentare, e non è una cosa semplice. “Scontenti di Forza Italia, Scelta Civica, Centro democratico, Udc e Ncd, aspettano una proposta seria – afferma  il consigliere – e credo che questa possa essere proprio Italia Unica”.  Per il momento referente del partito in Campania è Pino Bicchielli, ex mastelliano e primo dei non eletti di Centro Democratico alla Camera, cui dovrebbe succedere Lanzotti il quale, però, vuole essere sicuro che l’idea non sia quella di “connotarsi come un partito comprimario”. Nel senso di non avere preclusioni a guardarsi intorno a 360 gradi. Vale a dire: “con il centrodestra se il candidato fosse Mara Carfagna o Gianni Lettieri,  ma perché no, anche con Antonio Bassolino, nell’eventualità si candidati e faccia catarsi ‘uccidendo’ i suoi amici storici aprendosi a un mondo nuovo di relazioni politiche”. Un taglio al passato, dunque, e se ne può parlare. In uno scenario del genere tutto può succedere. Tipo che Lettieri si ritiri dalla competizione concordando magari un posto di rilievo nell’amministrazione cittadina di un ‘Bassolino tris’, risparmiando in questo modo il milioncino di euro messo in conto per la campagna elettorale, o che inaspettatamente il Pd tiri fuori dal cilindro un nome tale da sparigliare le carte, del genere “Raffaele Cantone e non si passa oltre”. In tutti i casi si “lotta per vincere” sottolinea Lanzotti e l’idea di Marco Mansueto, anche lui un pard forzista in consiglio comunale, di costruire un listone centrista “modello Margherita” da schierare con il candidato favorito e l’obiettivo di raccogliere poco oltre ventimila voti, non è peregrina. Assicurerebbe almeno un consigliere in caso di sconfitta e non meno di quattro in quello di vittoria. Insomma, comunque vada un successo.