Categories: Cronaca

Ius Soli: una legge poco chiara con tanti cavilli inutili

ROMA- La minoranza di sinistra non può decidere per un popolo intero. Nessuno è razzista in questo paese, ci sono già norme che tutelano in pieno i minori, sia quelli che sono nati in Italia sia quelli che vengono da fuori. Forse siamo l’unico paese che ha un occhio di riguardo sulla vita dei minori, ai quali viene dato ogni tipo di sostentamento affinché possano crescere spensierati.
Ma sullo Ius soli è solo una questione politica, ovvero, è una questione che interessa la sinistra italiana e quella parte del PD che si piega alle scelte della sinistra. La legge è contorta e non da piene garanzie al popolo italiano. C’è da dire che la maggioranza degli italiani non vogliono l’impianto di questa legge, e quindi diventa solo un capriccio della sinistra e non certamente interesse di un popolo intero.
Lo ius soli puro prevede che chi nasce nel territorio di un certo stato ottenga automaticamente la cittadinanza: ad oggi è valido ad esempio negli Stati Uniti, ma non è previsto in nessuno stato dell’Unione Europea. Secondo il disegno di legge liquidato alla Camera può diventare cittadino italiano chi è nato in Italia da genitori stranieri, se almeno uno dei due genitori si trova legalmente in Italia da almeno 5 anni. Se il genitore in possesso di permesso di soggiorno non proviene dall’Unione Europea, deve avere un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale; disporre di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità previsti dalla legge; superare un test di conoscenza della lingua italiana. Serve comunque una dichiarazione di volontà di un genitore o di chi esercita la responsabilità genitoriale, da presentare al comune di residenza del minore, entro il compimento della maggiore età. In assenza della dichiarazione, chi vuole diventare cittadino italiano può farne richiesta entro due anni dal raggiungimento della maggiore età. Per gli stranieri nati e residenti in Italia legalmente senza interruzioni fino a 18 anni, il termine per la dichiarazione di acquisto della cittadinanza viene aumentato da uno a due anni dal raggiungimento della maggiore età.
L’Italia non ha bisogno di questa legge, ha bisogno invece che si facciano rispettare le regole del nostro paese a chi arriva.

Redazione

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