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La BBC britannica paga giornalisti locali per controllare il potere

L’iniziativa creata dalla TV britannica andrebbe bene anche in Italia, visto che il nostro paese in termini di corruzione amministrativa è al primo posto nel mondo.
BBC ha pubblicato un rapporto che dà conto dei risultati nei primi 18 mesi dell’iniziativa. Si legge che, dal momento che gli enti locali si occupano di aspetti vitali della democrazia, è essenziale che giornalisti investigativi indaghino sul funzionamento di servizi agli utenti, scuole, strade, ospedali eccetera. Sono stati scoperti parecchi scandali, grazie al progetto, anche grazie ai dati raccolti nella Shared data unit (Unità dati condivisi), una struttura apposita che raccoglie e analizza tutti i dati che provengono dalle amministrazioni locali.
Per esempio, un reporter ha scoperto che l’inaugurazione del nuovo Royal Hospital di Liverpool sarebbe slittata di almeno due anni per una serie di irregolarità e inadempienze; che a Edimburgo alcuni servizi di cura ai degenti sono sull’orlo del fallimento; che a Leicester i ritardi di molte operazioni chirurgiche, in malati anche gravi, causano costi per 10 milioni di sterline al mese sulle casse pubbliche.
Si tratta di giornalisti assunti grazie a un fondo stanziato dalla televisione pubblica britannica, in collaborazione con la News Media Association (la Fieg locale), che ha permesso di mettere sotto contratto 144 giornalisti dal gennaio 2018 a oggi. Sono giornalisti che vengono impiegati in redazioni di giornali locali e regionali, e che rispondono ai caporedattori delle testate medesime, ma il cui stipendio viene pagato dalla BBC. Le cifre stanziate sono tra le 22 e le 24.000 sterline annue come paga base.
Il senso dell’iniziativa è quello di sostenere le testate locali e di raccontare storie che riguardino le istituzioni non nazionali. Le notizie che scopriranno e racconteranno saranno disposizione di tutti i giornali e le testate che partecipano al progetto (sono più di 800) e, come è ovvio, della BBC stessa. La stampa locale, in Gran Bretagna, è in grave crisi di bilanci: le vendite e le pubblicità non sostengono più molti giornali, anche storici, e il servizio pubblico britannico ha avvertito la necessità di aiutare altri attori dell’informazione nazionale a sopravvivere, perché ogni voce che si spegne è un pezzo di racconto della realtà che non si sente più, al di là del controllo che il giornalismo di inchiesta esercita sul potere e sulla società.
I local reporter finanziati da un grande editore sono un esperimento interessante, tanto che altrove si sta iniziando a imitarlo: la Nuova Zelanda ha annunciato che otto reporter locali saranno stipendiati dalla radio di Stato e si occuperanno esclusivamente di informazione locale.

Redazione

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