A noi non deve più interessare di chi è la colpa, ma di chi deve risolvere i problemi della regione Campania. In giro ci sono troppi falsi attori della politica. Ogni giorno calcano il palcoscenico recitando la peggiore parte del peggiore attore comico. La regione Campania, come si evince dal Seminario del World Bioethics Day, svolto all’Università di Napoli Federico II, ha un tasso di povertà del 41,4%. Troppo per essere vero, ma è la realtà. Ci sono enormi difficoltà a fare un po’ di tutto. Una regione che dovrebbe essere ai primi posti di ogni classifica, continua a viaggiare nei bassi fondi di ogni statistica.
Già la regione ha un danno che deriva dalla imperante questione rifiuti, che mai si riesce a risolvere del tutto che, in automatico, genera preoccupazioni in termini tumorali. Gli ultimi dati Istat sullo stato di benessere della regione sono del tutto negativi:
C’è un basso tasso di occupazione; la disoccupazione è altissima, la stragrande maggioranza dei giovani non lavorano e non studiano; i lavoratori dipendenti sono i più sottopagati; le pensioni hanno un basso importo e il più alto numero di pensionali con basso importo. Con una situazione così c’è ben poco da esultare. La situazione è grave ma al momento sembra non interessi a nessuno, visto che anche il governo centrale non ha messo al centro di tutto la questione meridionale.
In Campania sono, indispensabili politiche economiche e sociali per cercare di arginare l’emorragia in atto. La povertà fa male alle persone.
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