Gio. Giu 8th, 2023

Ci stiamo perdendo nelle mani del virus. La civiltà è andata in bancarotta, specialmente quella occidentale e moderna. Lì dove non esiste democrazia, non è cambiato nulla. Finora non si conoscono notizie di paesi che già prima dell’epidemia erano abbandonati a se stessi, con l’epidemia non si sa cosa sia successo o cosa stia succedendo. Sappiamo che lì il siero non è arrivato com’è arrivato nei paesi moderni. Dove c’è povertà e carestia, continua ad esserci povertà e carestia.

Con il green pass che molti paesi occidentali hanno adottato, per primo l’Italia, può essere un precedente pericoloso, poiché oggi è usato per costringere le persone a correre a vaccinarsi per ottenere il diritto di lavorare, ma un giorno lo stesso, modificato, potrebbe essere usato alla quantità di contante utilizzato o ai libri letti o ad altre ragioni che interessano il potere politico.

Il green pass, che tutti hanno accettato, addirittura scagliandosi contro chi non ha accettato questa forma di controllo, un giorno potrebbe mutare in peggio. Ora è solo un momento per portare avanti “l’esperimento”, ma un giorno potrebbe essere l’unico strumento per ottenere la “patente di libertà”.

Ha ragione Massimo Cacciari, intervenuto ad un convengo sulle «Politiche pandemiche», organizzato da Generazioni future e andato in streaming ieri sulla pagina Facebook dell’associazione. Secondo Cacciari infatti «l’idea sembra quella di trasformare il lasciapassare in una forma di controllo permanente e sempre più pervasiva, perché la pandemia non terminerà a breve. Il virus muterà, di conseguenza ci sarà bisogno di altre vaccinazioni e con ogni probabilità sarà prevista la richiesta di presentare una carta che renda conto delle inoculazioni fatte». Secondo «da una situazione emergenziale a un contesto in cui verrà ristrutturato un sistema di governo tecnico politico che userà, volente o nolente, le circostanze per neutralizzare le ragioni di conflitto. Il momento per il Paese è cruciale. I soldi del Pnrr da investire e l’enorme debito pubblico da rinsaldare potrebbero creare gravi dissensi e ostilità all’interno della società, che verranno neutralizzati alla radice, in maniera tale» secondo l’intellettuale «che i soldi possano andare dritti nella direzione del prodotto interno lordo, acuendo maggiormente le differenze di classe».

Quello che sta succedendo oggi sembra essere una riscrittura delle società. Attraverso questi due anni di pandemia i poteri politici stanno testando i popoli, e una volta conclusa questa epidemia, trarranno le conclusioni e scriveranno un nuovo futuro che, ad oggi, nessuno immagina come possa essere.