La curva dei contagi si è piegata da sé, è inutile che Speranza esulta, lui non c’entra proprio niente. Il green pass non ha sortito nessun beneficio per la diminuzione dei contagi, questo lo sanno bene tutti.
Ci va duro Nicola Porro sul suo blog nei confronti di Draghi: “Ci si sarebbe aspettati, ad esempio, che Mario Draghi, presente ieri in conferenza stampa, sciogliesse le riserve e annunciasse agli italiani un piano ben dettagliato per l’eliminazione delle regole pandemiche. E invece, dal presidente del Consiglio, solo impegni generici: usciremo dall’emergenza “il più presto possibile”, prepareremo una road map “entro pochi giorni”… Vedremo, faremo, valuteremo, decideremo. E intanto il Paese resta prigioniero delle norme più estremiste (e ingiustificabili, vista la situazione) del mondo: il green pass necessario praticamente per svolgere qualsiasi attività al di fuori delle mura domestiche, il super green pass imposto agli over 50 dietro la minaccia di perdere lo stipendio, addirittura ancora i famosi colori delle Regioni, che ormai non hanno più senso, ma restano l’irrinunciabile feticcio di Roberto Speranza”.
Non ha tutti i torti. La situazione italiana sembra essere distante dalle posizioni degli altri paesi europei. Come se in Italia si vivesse un’altra epidemia. Basta guardare lo stadio si Barcellona durante l’incontro di calcio tra il Napoli e Barcellona: lo stadio era pieno e quasi nessuno indossava la mascherina. Allora perché in Spagna vige una regola diversa da quella italiana, però siamo entrambi in Europa e entrambi lottiamo la stessa epidemia da coronavirus. Sono queste differenze che riempiono di sospetti la mente degli italiani. Diventa quasi scontato pensare che il super green pass sia uno strumento che si vuole usare non solo per ora, ma si voglia usare per sempre, modificandolo nella sua natura, ma usarlo anche per altri fini. Tutto ciò non si può tollerare, perché l’Italia sta perdendo la sua forma di stato di diritto.