ROMA- C’erano un tempo le feste di partito. C’erano, perché adesso le masse, ovvero i cittadini, sono schifati da questa politica e da questi politici. Quella che sta soffrendo di più, essendo la più grossa di tutte, è quella dell’unità. Sul Lungofiume di Imola nella festa nazionale intitolata al giornale che fu fondato da Antonio Gramsci e che adesso non c’è più, i dem fanno flop. Dibattiti annullati, evento semideserto, stand con le succulente pietanze a boccheggiare in attesa che si chiude tutto, tanto è tutto invenduto. Niente accenti del Sud o del Nord, nessuno è arrivato da lontano con la sua bandiera Pd per partecipare a un appuntamento di ampio respiro. Le mitiche masse che avevano trasformato dal ‘900 in poi la festa dell’Unità, hanno disertato l’impegno annuale.
Ma nel PD c’è molto disorientamento, gli ex PCI, nostalgici di quel tempo che era, sono quasi tutti di mezza età, e forse gli unici che ci credono ancora. Poi c’è di mezzo la scissione che c’è stata all’interno del PD, che ora porta a una divisione di idee e ideologia. Le varie fazioni non partecipano più alla festa, ed è scontato avere un deserto intorno. Gli organizzatori danno la colpa al periodo, forse sarebbe melgio dare la colpa alla cattiva politica del PD sia all’interno del partito da parte del segretario, sia all’interno del parlamento, dove il PD guida il governo. Come dire: c’ra una volta il Pci!!!
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