La fine del M5S è iniziata quando Di Maio rifiutò l’offerta di Salvini
Oggi ascoltando l’ex premier Conte ho capito fin dove ti fa spingere la politica. Prima che arrivasse la fine del governo Giallorosso, Conte aveva detto che la sua avventura politica terminava dopo questa legislatura, oggi le sue parole fanno intendere una discesa in campo dell’ex premier.

Oggi ascoltando l’ex premier Conte ho capito fin dove ti fa spingere la politica. Prima che arrivasse la fine del governo Giallorosso, Conte aveva detto che la sua avventura politica terminava dopo questa legislatura, oggi le sue parole fanno intendere una discesa in campo dell’ex premier. Un po’ la fotocopia di Matteo Renzi, che disse lascio la politica se perdo il referendum, e poi abbiamo visto cosa ha combinato in queste settimane. Aveva ragione Giulio Andreotti: “ Il potere logora chi non ce l’ha ”. Sante parole.
Il potere logora chiunque si siede su quelle poltrone dorate. Nessuno vuole più andarsene, fanno di tutto pur di rimanere incollati lì. Si è visto in questa legislatura. Il M5S da quando è arrivato al potere ha fatto tutto il contrario di quello che ha detto agli elettori per essere votato. Non sono riusciti ad aprire la scatoletta, anzi, l’hanno tenuta ben sigillata per evitare che uscisse il tonno. Hanno fatto due governi differenti, con estrazioni politiche differenti. Erano pronti a farne nascere un terzo con gli ex voltagabbana tanto criticati nel passato dal M5S.
Il problema che la scarsa visione politica del M5S o, forse, cattivi suggeritori, hanno portato la compagine grillina a sbagliare tutti i passaggi in questa legislatura, tanto che il capo dello stato è stato costretto a togliere il potere decisionale dalle loro mani e tentare di dare vita ad un governo istituzionale. Ma l’errore più grande è stato fatto quando Salvini propose a Di Maio di fare il premier e continuare l’avventura gialloverde senza più Conte. I piedi puntati a terra di Di Maio e il resto dei grillini, ha portato il movimento ad accasarsi a sinistra col PD. Una connotazione politica che in pochi mesi ha portato il M5S a perdere più della metà dei consensi ottenuti nelle scorse politiche. Se Di Maio avesse accettato quell’offerta ora staremo parlando di altro. Il governo era guidato da solo due partiti maggiori, M5S e Lega, insieme potevano fare molte cose. Se analizziamo ciò che è stato fatto in questa legislatura, proprio i provvedimenti fatti dal governo gialloverde sono le cose che più si sono concretizzate. Il governo giallorosso ha prodotto solo parole con pochi fatti, fino a giungere ad una rottura colossale voluta da Renzi. Non è tanto il soggetto che ha portato alla rottura, ma i modi e i tempi che non sono piaciuti agli italiani. È chiaro che ora gli elettori apriranno gli occhi e, di sicuro, le prossime politiche per il movimento diventano un’impresa ardua. Difficile da superare.