Mar. Mag 30th, 2023

Dopo l’alluvione dell’Emilia Romagna si parla molto di crisi climatica. È vero, su certi versi l’inquinamento atmosferico entra in gioco, ma anche l’incuria dell’uomo gioca la sua parte. Si cerca di dare la colpa a qualcosa, ma i cambiamenti climatici sono comunque frutto di disastri causati dall’uomo. Si è cementificato tutto quello che si poteva e dove si voleva senza guardare con attenzione al bene dei territori e al danno che si procurava. In Emilia il discorso è molto più complesso, poiché in poche ore è caduta tantissima pioggia causando l’ingrossamento di fiumi e canali. La pioggia non la puoi fermare e quando cade abbondantemente causa danni ovunque persiste. Ormai situazioni del genere si verificano sull’intero territorio nazionale. L’ultimo quello di Ischia.

Però l’uomo ha le sue colpe. Un tempo, con meno mezzi e solo con le braccia dell’uomo, si effettuavano più manutenzioni di oggi. Nei periodi estivi si pulivano i fiumi, si mettevano in sicurezza gli argini. Nei centri abitati le caditoie ricevevano manutenzioni costanti. Oggi tutto ciò o non avviene o avviene a singhiozzo. È vero che i disastri arrivano all’improvviso per maltempo, ma è anche vero che l’incuria dell’uomo porta ad incrementarli poiché il territorio non ha ricevuto le giuste attenzioni.

E pure se la colpa fosse dell’inquinamento climatico, il colpevole c’è sempre, ed è l’uomo. La terra la stiamo maltrattando, è la natura primo o poi si vendica del male che gli stiamo facendo. La sua furia si scatena su di noi provocando disastri uno dietro l’altro. Noi ci comportiamo male con lei e lei ci restituisce tutti i maltorti. Bisogna iniziare a ragionare su come alleggerire le nostre pretese nei confronti della terra. Solo così possiamo salvarla.