Quando si fa l’identikit di chi non è vaccinato, a parte la discriminazione in atto stile anni addietro, quello che fa ridere è dare una caratteristica sociale a chi non ha risposto alla chiamata del siero. Ovvero non hanno risposto alla chiamata vaccinale e come tali vengono messi tutti in un’unica cartella denominata NoVax e bisogna dargli anche un connotato sociale. Ed ecco spunta la qualifica nei confronti di chi finora non ha voluto farsi inoculare il siero. La foto scattata di coloro che non hanno ancora fatto il vaccino scattata l’ha fatta il Dipartimento di epidemiologia (Dep) della Regione Lazio, in uno studio pronto per la pubblicazione. Il Dipartimento di epidemiologia ha analizzato la popolazione a seconda del titolo di studio, dell’indice di deprivazione e della nazionalità. Il risultato è che “la percentuale di non vaccinati è più alta negli stranieri, in particolare tra coloro che sona nati nei Paesi ad alta pressione migratoria, nei meno istruiti, nei residenti in sezioni di censimento più deprivate”.
Concetto che non si può condividere, poiché significa che chi non si è ancora presentato all’hub vaccinale è un emarginato sociale. Oppure sono medici, odontoiatri, architetti, notai, insegnanti, professori universitari, liberi professionisti, per fare qualche esempio, che compongono le fila di chi ad oggi risulta ancora non vaccinato e non ci sembra che possono essere tutti profili da baracche.
Sono 6 milioni di italiani scoperti dal siero su una popolazione di 59 milioni di abitanti. Sappiamo che il numero più alto di non vaccinati è tra i 40-49 anni (1.221.454) e tra i 50-59 anni (1.038.570), quindi la generazione di mezza età che sarebbe rappresentata da una folta platea dal limitato quoziente intellettivo.
Purtroppo si continua a vivere una situazione sociale che ha portato alla discriminazione di chi la pensa diversamente. La guerra scatenata in questo ultimo anno, ha portato ad incattivire la società italiana, aprendo una guerra tra persone che rende oggi l’Italia un paese diviso a metà. Siamo privi di una logica dove il dubbio non può esserci, perché la scienza è la scienza, e bisogna fidarsi sempre. Un concetto che non ha nessun fondamento. La scienza non è una religione, la scienza non è un libro sacro, la scienza è umana e può commettere i suoi errori. Ecco, bisogna ragionare sull’evidenza prima di sparare sentenze che sono del tutto fuori luogo. Soprattutto impedire che il dubbio non debba esistere.