Siamo certi che tutto quello che sta facendo l’Italia sia la cosa giusta? Questa domanda iniziano a porsela moltissimi italiani, soprattutto chi in questo paese produce o ha attività commerciali. Non è retorica, anche il fondo monetario internazionale inizia ad avere i suoi primi dubbi. La Germania e l’Italia, infatti, vengono individuate come le economie avanzate che subiscono maggiori previsioni a ribasso. Per Berlino si quantifica un 1,7% in meno rispetto alle previsioni di gennaio. Per l’Italia, invece, un calo dell’ 1,5%, che fa attestare il Pil al 2,3%, rispetto al 6,6% dello scorso anno. Sono le stime del World Economic Outlook, il rapporto semestrale del Fondo Monetario internazionale che monitora le condizioni dello scenario macroeconomico, con una attenzione focalizzata sul Pil, crescita potenziale, inflazione.
L’Italia esce da due anni di epidemia che hanno portato l’economia ad avere uno scivolone pazzesco colpendo prevalentemente tutte quelle attività commerciali costrette a rimanere chiuse per via del lockdown e le varie zone colorate. Ora lo spettro della mancanza di materie prime mettono a repentaglio la produzione italiana. Non solo, i vari aumenti porteranno il paese verso una crisi dei consumi che colpirà indistintamente molti settori del paese.
Siamo alle porte di una nuova stazione estiva che, questa volta, oltre al covid impensierisce anche il risvolto della guerra. Il turismo dovrebbe essere il volano per la ripartenza, ma lo scenario in corso potrebbe indurre molte persone a spendere meno o rinunciare alle vacanze estive. La situazione invece di migliorare si è aggravata con l’inizio della guerra. Il domani è coperto da molte incertezze economiche che in autunno potrebbero presentarsi con gli interessi.