ROMA- Tangentopoli lo insegna: prima di lanciare accusa bisogna attendere i tre gradi di giudizio, anche perché chi si sente immune da tutto è un folle. Lo insegna anche i lunghi anni del berlusconismo incallito che ha caratterizzato la prima fase della seconda Repubblica. Il sistema politico è saltato proprio perché si sono persi gli equilibri della politica. Oggi il M5S si professa paladino della legalità in tutto e per tutto, ed è anche legittimo, ma io aspetterei che vada a governare e, quindi, solo dopo si possono tirare le somme sia sulla legalità sia su una buona amministrazione.
È vero che i paladini della legalità, ma anche tutti i politici, spesso usano gli avvisi di garanzia o rinvii a giudizio come arma per fare politica. Ma è anche vero che nel corso degli anni, a partire dalle sentenze di tangentopoli, come quelle sui rifiuti in Campania, o quelle a discapito di Silvio Berlusconi, abbiamo assistito a tantissime sentenze che concludevano il percorso processuale con un netto “il fatto non sussiste”. Oppure abbiamo dovuto prendere atto di assoluzioni piene nei confronti degli indagati.
Troppi errori giudiziari o verità piena? La domanda se la pongono molti cittadini italiani dopo le molteplici sentenze di assoluzione. Quindi la politica farebbe bene a dare un freno alla propaganda politica su fatti giudiziari che colpiscono politici. Attendere la fase processuale dovrebbe essere la vera arma, e solo a sentenza definitiva poter dire cose che prima molto probabilmente danneggiano solo la persona e non esprimono per niente la verità dei fatti.