TORINO-Dopo lunghe indagini transnazionali con il concorso del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – SCIP della Direzione Centrale della Polizia Criminale, si è pervenuti al rintraccio in CROAZIA del piccolo Cesare Avenati, figlio di Alessandro e di Nina Kuluz, cittadina croata.
Il 9 aprile 2011, il papà Alessandro denunciava alla Stazione Carabinieri di Moncalieri (TO) la sottrazione del minore da parte della madre che, secondo le sue informazioni, aveva fatto ritorno nella città di Spalato.
Immediatamente venivano attivate le rispettive Autorità giudiziarie ed i canali diplomatico/consolari per il rintraccio della donna e del piccolo Cesare.
In questi anni però, aiutata dai familiari, Nina Kuluz riusciva a nascondersi insieme al figlio, spostandosi frequentemente tra la Bosnia e la Croazia.
I costanti scambi informativi con le Polizie croata e bosniaca, le riunioni operative con la Task Force Interministeriale Interni-Esteri-Giustizia, che viene immediatamente attivata in caso di sottrazione di minori, e il raccordo info-Investigativo dello SCIP tramite gli Esperti per la Sicurezza del Dipartimento di P.S. di stanza in Bosnia-Erzegovina ed in Croazia, hanno portato al rintraccio proprio nella città di Spalato.
Il papà Alessandro e l’Ambasciata italiana a Zagabria sono stati immediatamente informati da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia presente sul posto, mentre Cesare è stato affidato ai nonni materni sotto il controllo dei servizi sociali croati.
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