Categories: Cronaca

La nostra terra Felix è un posto abbandonato dalla civiltà

Girovagare per dodici anni in lungo e in largo il centro Italia, ti arricchisce di un’esperienza nuova. Scopri nuove culture, nuovi modi di vivere, scopri, insomma, che nella stessa nazione c’è qualcosa di diverso. Nonostante tutto, per noi meridionali, la sera diventa sempre il motivo di malinconia. Ti prende quel groppone alla gola e vorresti fuggire per tornare nella tua terra.
Sono sensazioni indescrivibili. Solo chi le vive può capire. Ma perché, mi sono chiesto spesso. La riposta è sempre la stessa: puoi togliere dalla sua terra un meridionale, ma non puoi togliere il meridione dal suo cuore. Può sembravi strano, ma è la triste verità. Resti lontano dal sud per tantissimi anni, ma alla fine lasci detto di essere seppellito nella terra che ti ha partorito. È un classico.
L’altro lato negativo è quando ci torni nella tua terra e ti rendi conto che nulla è cambiato. Tutto è lasciato al caso e quello che si doveva costruire non è stato fatto. Sono passati tanti anni dal dopoguerra, e la terra Felix è rimasta abbandonata a se stessa. Oggi possiamo dire che è peggiorata, e di tanto pure. La criminalità ha approfittato dell’assenza dello stato conficcando l’ascia nei terreni facendoli diventare di propria pertinenza. Incoscienti come sono, hanno distrutto un territorio bellissimo. Il resto l’ha fatto la politica e i politici che, in generazione in generazione, si sono scambiati lo scettro del comando, ma hanno continuato a distruggerla. Il fattore principale rimane la caduta culturale di tutti, cittadini compresi: non si distrugge un posto meraviglioso come la terra Felix, tanto osannata e amata dagli antichi romani.
Si è permesso di disseminare il territorio di rifiuti tossici; di vivere eternamente in una situazione di gravi crisi dei rifiuti; si è concesso di distruggere il litorale marino; si è distrutto tutto quello che ruotava intorno a quelle poche industrie che c’erano; si continua a lasciare i territorio senza lavoro; si è consentito di essere privati di una sanità pubblica efficiente; hanno demolito i trasporti pubblici, insomma, la terra Felix ha navigato nel buio e continua a navigare in un cupo futuro.
Così, quando ritorni, l’unico desiderio che ti affligge quotidianamente è quello di scappare di nuovo, di ritornare a guardare la tua terra dall’alto, perché standoci dentro ti procura solo sofferenza. Vivi nel nulla. Senza prospettive e senza futuro. La terra Felix muore lentamente sotto lo sguardo silente di un popolo disperato e abbandonato dalla civiltà.

Redazione

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