Gio. Mar 30th, 2023

Siamo dentro un terza guerra mondiale, il nemico è silenzioso, furbo, semina morte ma nessuno lo vede. Dietro la pessima gestione di questo dramma, però, ci sono trent’anni di mala politica: ci siamo fatti trovare impreparati dinanzi ad un dramma imprevedibile. Impreparati perché da tanti anni abbiamo distrutto il tessuto sociale del paese facendo nascere disuguaglianze enormi tra fasci di società. Ora che c’è l’epidemia tutte queste disuguaglianze sono venute a galla. Una società divisa a metà, dove c’è chi ha ogni tipo di diritto nel mondo del lavoro, e chi invece ha vissuto una vita intera di espedienti. I secondi sono coloro che stanno pagando il prezzo più alto in questo momento drammatico.

Non c’è solo la disparità sociale. In tutti questi anni la politica ha distrutto quasi tutto quello che le vecchie classi dirigenti hanno costruito. La sanità è stato il primo bersaglio delle inefficienze politiche. I tagli apportati nel corso degli anni, hanno dimostrato, oggi, come sia stato grande l’errore di chiudere ospedale e tagliare a più non posso sanitari e servizi utili per il cittadino. Durante l’epidemia ci stiamo leccando le ferite dei tagli. L’altro settore che la cattiva politica ha distrutto è la scuola. Anche qui si sono commessi talmente tanti errori, che oggi la scuola non riesce a dare quel giusto insegnamento di cui hanno bisogno le future generazioni. Troppa approssimazione nel selezionare i docenti. Si è annebbiata la parte nobile di ogni società: l’istruzione.

Dietro tutti questi enormi disagi causati ai cittadini, c’è una classe dirigente che ha fatto della politica una professione al servizio più di se stessi che all’interesse dei cittadini. Nessuno è migliore dell’altro, vecchi e nuovi, tutti hanno concorso a deliberare leggi che non hanno aiutato il paese a crescere, semmai l’hanno distrutto. L’epidemia sta dando il colpo di grazia a un tessuto economico già in perenne difficoltà.