C’è da rabbrividire quando si nota che la politica combatte i poveri o coloro che sono in una situazione di disagio. In queste ore si parla tanto di modificare del reddito di cittadinanza con l’introduzione della nuova formula chiamata “Mia”. Che ci possono essere degli accorgimenti, su questo non ci piove, ma combattere chi ne ha bisogno, no, non piace. Diventare poveri non è una scelta, ma è la conseguenza di diversi fattori che hanno trascinato l’individuo verso la povertà. In Italia manca un tessuto che valuti singolarmente le disgrazie delle persone. Esse possono giungere per la perdita di lavoro, l’età può condizionare la ricerca di un nuovo lavoro, soggetti colpiti da patologie croniche che lentamente gli tolgono le forze per lavorare. Insomma, bisognerebbe valutare i casi singolarmente per definire provvedimenti da adottare. Ripeto, che ci sono state delle storture e malafede di alcune persone per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, ci sta, ma lasciare migliaia di persone senza un sostentamento, questo comporta dei rischi sociali altissimi. Bisognerebbe guardare a ciò che fa la Germania per i suoi cittadini, e andare in quella direzione. Purtroppo la Germania è la Germania e noi siamo l’Italia. Lì le cose funzionano correttamente e a nessuno gli salta in mente di truffare lo stato tedesco. Se fossi nei politici italiani andrei a scuola in Germania per capire come adottare provvedimenti per garantire pari dignità di vita a tutti. Invochiamo spesso l’Europa, però facciamo il contrario di quello che si fa nella civile Europa. Sul serio bisogna guardare con attenzione agli altri paesi europei. In fondo noi siamo in Europa, e se siamo in Europa dobbiamo chiarire se lo siamo solo sula carta o anche nei fatti. Togliere quel poco a chi non può vivere, non è altro che cattiveria pura. Il M5S ha potuto pure commettere degli errori nella stesura del reddito, ma avrà sempre l’onore di essere stato l’unico che in 80 anni di Repubblica Italiana, ha fatto qualcosa per i poveri. Chi è venuto dopo sta invece demolendo qualcosa di buono.