Nel corso degli anni si è costruita una società nuova abbandonando quella che era uscita fuori dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il passaggio non ha portato benefici. Ha trasformato in peggio quello che il bel paese era riuscito a costruire. Persone con la terza media hanno costruito grandi aziende. Laureati nelle migliori università del mondo, hanno distrutto quello costruito con enormi sacrifici.
Oggi il nostro paese non è più proprietario di tutti quei marchi costruiti nel dopoguerra. Ne restano pochissimi ancora in mano agli erediti di quegli uomini e donne del passato. Abbiamo venduto tutto. Tutta colpa della finanza, che ha messo le mani sulla produzione. L’illusione che la finanza potesse sostituire la produzione, ha portato al collasso il sistema paese. Non esiste paese al mondo che non può vivere di produzione. Intanto è successo.
Senza la produzione non esiste lavoro. Non esiste la forza lavoro. Non esiste l’occupazione. La finanza non crea lavoro per l’essere umano. Il lavoro lo creano gli imprenditori, le imprese. Negli ultimi anni nessuno si è preoccupato di ciò che stava avvenendo, o forse perché faceva comodo. Tutti si sono concentrati sugli andamenti finanziari, forse perché viviamo a debito e non a produzione. Infatti la finanza ha creato debito sia per gli stati sia per le famiglie e imprese. Il pagherò ha distrutto la formula magica dell’esistenza: lavoro per poter comprare. Invece il sistema ha creato quel vizio cattivo del pagherò dopo, portando le persone a spendere molto prima di guadagnare. Debiti, questo è stato costruito. Un tempo si lavorava per costruire il proprio futuro e quello dei figli. Solo quando si mettevano da parte le risorse necessarie si spendevano per l’utilità della famiglia. Ora, invece, molto prima che arriva lo stipendio a fine mese, le famiglie devono fare i conti con i debiti accumulati in acquisti con le famigerate carte a credito. Quando arriva lo stipendio finisce prima di contarlo.
Ormai molti lavori si concentrano sui servizi e non sulla produzione. Sappiamo tutti che il tessuto produttivo fa muovere l’economia, perché è costruito da tanti indotti che portano al prodotto finale. Tutti gli indotti sono piccole imprese satelliti delle grandi imprese, che fanno veicolare la forza lavoro. La produzione è l’arma vincente. Bisogna puntare su di essa per invertire la rotta allontanandosi dal sistema finanziario che impedisce al paese di crescere. Più produzione, più crescita e occupazione.