La quarantena non ha cambiato le persone, la movida può essere un pericolo

Siamo giunti al secondo giorno del liberi tutti. L’entusiasmo di riprendersi in mano la vita, non ha cambiato l’atteggiamento delle persone. La quarantena non ha sortito nessun cambiamento nell’atteggiamento delle persone. Vogliono continuare a fare quello che facevano prima nonostante il pericolo è tra noi.
Non appena si è alzato il sipario sulla libertà, si è ritornati ad avere atteggiamenti irresponsabili. Eppur ci sono stati 33mila morti, tanti, ma sembra che già sia un vecchio ricordo. Questo mondo o lo correggiamo o non avrà più futuro.
Nelle grandi città incombe il pericolo maggiore. La movida può rappresentare il maggior incubatore di contagi. Le prime ore di libertà sono state caratterizzate da un ritorno tempestivo alle caratteristiche di vita prima del virus. Tutti in strada, tutti vicini, in barba alle norme di distanziamento e molti non indossavano nemmeno la mascherina.
Alla Vucciria, il mercato di Palermo diventato uno dei luoghi più frequentati della movida, sono bastate poche ore a far tornare tutto come prima dell’emergenza coronavirus. Centinaia di persone davanti ai locali della movida in barba a tutte le regole imposte dalla ripartenza. Palermo è solo un esempio, il discorso vale un po’ per tutti i centri più grandi che luoghi della movida. Ovunque prima c’era movida, il ritorno è stato quasi immediato. Ormai è una caratteristica del mal costume dalla società evoluta. C’è poco da fare. Nella normalità può andar anche bene, ma nell’emergenza sanitaria non va bene per niente. Basta poco per ritornare tutti rintanati in casa a boccheggiare. L’Italia non può permetterselo, è meglio che si faccia capire a questi signori e ai giovani che la movida di oggi senza essere prudenti, significa perderla e non riaverla più. Sia chiaro a tutti.