È chiaro a tutti che il M5S non è più quello di una volta. Dopo l’alleanza con il PD il movimento è sceso intorno al 13/14%, e non riesce più a risalire. Il nodo alleanze ha portato il movimento ad essere una pedina in mano ai partiti storici. Si è snaturato del tutto, e tutto quello che si è detto in dieci anni, è finito nel macero.
A Napoli però si è consumato lo strappo più grosso. Roberto Fico credeva di essere una voce autorevole all’interno del movimento, in effetti si è rilevata una voce morta. La sua posizione politica vicina al PD e tutta la sinistra, lo ha messo in minoranza. Il 90% degli attivisti ha detto no ad un’alleanza col PD in Campania in vista delle prossime elezioni regionali. Cosa che invece Fico voleva si facesse.
I malumori ci sono e si scagliano anche contro Davide Casaleggio per il contributo di 300 euro, che ogni eletto versa mensilmente per la gestione della piattaforma Rousseau. Gli eletti chiedono che la gestione della piattaforma passi nelle mani dei gruppi parlamentari. Il nodo principale rimane sempre quello delle alleanze, che in Campania hanno creato un forte disagio in casa grillina. Di Maio al momento tace, o forse sta lavorando in silenzio. Una piccola soddisfazione l’ha già presa: ha visto cadere le pretese di Fico, che è stato il primo a mettersi di traverso nei confronti dell’ex capo politico. Tace anche Grillo, che al momento non ha detto nulla in merito a quello che si è deciso a Napoli. Tutti tacciono. In Campania si gioca una partita difficile, poiché il governatore uscente non ha nessuna intenzione di farsi da parte, e il movimento non vuole saperne di un apparentamento con il PD in veste De Luca. Come non vuole saperne di alleanze con i partiti, ma vuole soltanto alleanze con liste civiche. Anche se le liste civiche da sempre sono il nascondino dei partiti. La data delle elezioni ancora non è stata decisa, si dovrebbe votare tra la fine di maggio o prima settimana di giugno, una cosa è certa: molti partiti già sono in campo per la costruzione delle liste, l’unico che è ancora rimasto indietro è il Movimento Cinque Stelle.