La ruota diventa della sfortuna: volevi il premio in denaro? Hai vinto le tasse | Una fregatura per i concorrenti

Un programma che non porta fortuna - quotidianoitalia.it
Forse è meglio non girare questa ruota. Nessuna fortuna per i concorrenti: truffati devono solo pagare tasse
La ruota della fortuna è uno dei programmi più iconici della televisione italiana, un format che ha accompagnato generazioni e che ancora oggi resta nella memoria collettiva come simbolo di intrattenimento familiare.
Nato negli anni Ottanta e ispirato a un’idea statunitense, il gioco consiste nel girare una grande ruota colorata per accumulare punti e scoprire lettere nascoste in un tabellone.
I concorrenti, con un pizzico di fortuna e molta prontezza, devono indovinare frasi o parole per accedere alle fasi finali e portare a casa premi.
Nel tempo la trasmissione ha visto diversi conduttori, ma il volto che più di tutti è rimasto legato al programma è quello di Mike Buongiorno, che con la sua inconfondibile presenza lo rese un appuntamento imperdibile per milioni di telespettatori.
Il programma oggi e le vincite in palio
Partecipare alla ruota della fortuna è sempre stato il sogno di molti. L’idea di potersi sedere davanti al tabellone luminoso, di girare la ruota con la speranza di fermarsi sul punteggio più alto e di sfidare la sorte ha spinto migliaia di persone a proporsi come concorrenti.
Il fascino del programma stava proprio nella possibilità che chiunque, senza bisogno di particolari competenze, potesse avere la propria occasione di vittoria. Bastava un po’ di fortuna, una buona dose di intuito e, ovviamente, la capacità di mantenere la calma davanti alle telecamere.
Le vincite più frequenti erano somme di denaro, che rappresentavano l’attrattiva principale del gioco. I premi in contanti erano accompagnati, di tanto in tanto, da sorprese di valore come automobili fiammanti, viaggi in località da sogno o oggetti di elettronica che all’epoca facevano sognare i concorrenti. Tutto questo contribuiva a rendere il programma ancora più popolare e alimentava l’entusiasmo di chi guardava da casa.

La verità sul programma
Dietro l’entusiasmo però si nasconde un aspetto meno noto, che spesso i telespettatori scoprono solo in un secondo momento. I premi vinti, infatti, non corrispondono mai interamente a quanto annunciato in trasmissione. Le vincite in denaro sono a quanto pare soggette a tassazione, come qualsiasi altra entrata economica, e questo significa che l’importo netto è sensibilmente più basso rispetto a quello visto sullo schermo. Lo stesso discorso vale per i beni materiali, che vengono considerati come valore imponibile e quindi tassati di conseguenza.
La fregatura, se così si può chiamare, sta tutta qui. Il pubblico vede concorrenti felici che festeggiano cifre importanti, ma nella realtà quelle somme si riducono notevolmente una volta applicate le imposte. È un dettaglio che ha spesso generato delusione, ma che rientra nelle regole fiscali italiane, dove anche le vincite nei giochi televisivi sono considerate reddito a tutti gli effetti. La ruota della fortuna resta comunque un pezzo di storia della televisione, capace di regalare sogni e intrattenimento.