Mer. Set 27th, 2023

Questa guerra va fermata, purtroppo la diplomazia si è fermata e non ci sono più quei spiragli che possono porre fine all’escalation militare che sta costando la vita dei civili e dei militari da entrambi le parti. I paesi europei e gli Usa continuano ad inviare armi, ma è chiaro che le forze militare russe fanno di tutto per distruggerle prima che esse siano usate. È una guerra, e come in ogni guerra si colpiscono le armi di chi si deve difendere. La ragione, purtroppo, non prevale sul conflitto, e finora spiragli di pace non si sono visti. È un conflitto anomalo e fuori luogo, che l’unica soluzione saggia sarebbe quello di farlo finire trovando qualsiasi compromesso capace di far tacere le armi.  

Nel frattempo, come detto, la Russia distrugge le armi inviate all’Ucraina. Missili Oniks lanciati da droni hanno colpito e distrutto un hangar vicino a Odessa con le armi inviate dai Paesi europei e dagli Usa all’Ucraina. Lo affermano i vertici militari russi, citati dalla Tass e riportato dall’Ansa, specificando che nell’attacco sono stati distrutti droni da combattimento, munizioni e altre armi. Le forze aeree di Mosca – dicono – hanno colpito 69 obiettivi militari ucraini. La Russia potrebbe intensificare i bombardamenti nella regione orientale ucraina di Lugansk il 9 maggio, il giorno della vittoria contro i nazisti: lo ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale, Sergii Gaidai, secondo quanto riporta il Kyiv Independent e riportato dall’Ansa. Gaidai ritiene che il piano fa parte della strategia di Mosca della “terra bruciata”, volta a conquistare la regione entro quella data. Secondo il governatore le forze russe utilizzeranno armi pesanti, tra cui artiglieria e sistemi di lancio multipli, per cercare di distruggere “tutto ciò che incontrano”.

Tutto ciò non porta le diplomazie di tutto il mondo a cercare di trovare una via d’uscita dal conflitto. In questo momento solo un passo indietro dei due attori in campo, oltre a passi indietro di Usa e Europa, possono fermare la guerra. Non bisogna più alimentarla la guerra, ma costringere le controparti a sedersi intorno ad un tavolo trovando la soluzione definitiva la conflitto, che valga per oggi ma anche per il futuro. Solo così si può ripristinare la pace, altrimenti la guerra continuerà a portare morte e distruzione.