La scuola era sicura se erano sicuri i trasporti
Si è detto e si è fatto tanto per rendere la scuola sicura. Si è partiti dai banchi per garantire il distanziamento. Quei banchi a rotelle che sono stati solo e soltanto uno spreco di risorse economiche e non servono a niente.

Si è detto e si è fatto tanto per rendere la scuola sicura. Si è partiti dai banchi per garantire il distanziamento. Quei banchi a rotelle che sono stati solo e soltanto uno spreco di risorse economiche e non servono a niente. La scuola può essere anche sicura, ma è l’estero che è completamente insicuro, a partire dai trasporti che sono una minaccia sia per gli studenti sia per i docenti.
Facciamo un esempio, tanto per farne uno: treno regionale delle 4:26 che parte da Napoli diretto alla stazione Termini. Ogni mattina ad Aversa, in provincia di Caserta, una delle prime fermate del treno regionale, già non si trovano posti, tutti ammassati, persone in piedi fino a Roma Termini. I gel igienizzante sono latitanti, e non c’è ombra di controlli. Il treno trasporta prevalentemente docenti, personale Ata, e personale amministrativo nelle scuole. Non solo, trasporta anche altre tipologie di lavorati che ogni mattina raggiungono la capitale.
L’esempio, per far capire che le scuole sono insicure perché all’esterno avviene il contagio. Se i presupposti sono treni e metro affollatissimi senza rispetto delle regole covid, allora di cosa vogliamo parlare. La scuola non potrà mai essere sicura se un docente deve percorrere 200 chilometri in treno per raggiungere la l’istituto scolastico in condizioni pietose come descritto. Come non possono essere sicuri altri ambienti lavorativi per via di un trasporto che non garantisce sicurezza. Partiamo dai trasporti per rendere la scuola sicura, altrimenti stiamo solo scherzando col fuoco.