Febbraio 1956 . Trastevere , quartiere popolare di Roma . Alle ore 20:30 di un sabato trascorso , come tutti gli altri , in modo grigio e anonimo , nel condominio di via Lungara , le famiglie si preparano alla visione di “Lascia o raddoppia ? “, il fortunato telequiz a premi del primo canale della RAI , condotto dal presentatore emergente , l’italoamericano Michele (Mike) Bongiorno, e trasmesso in diretta dallo studio tre della Fiera di Milano . Al quarto piano dello stabile affacciato sul Gianicolo , uno dei colli su cui sorge la Capitale , vivono i coniugi Proietti : Augusto , trentenne , tranviere zelante e Liliana, ventitreenne casalinga . Non hanno figli , pur essendo sposati da un anno , dicono “Di non avere fretta” , ” Che , prima o poi , verranno!” . Nel luminoso bilocale con balcone , la coppia conduce un ‘esistenza serena , ma non agiata ; i due ,infatti, possiedono : un frigorifero e uno scaldino “IGNIS” acquistati a rate , mentre il televisore è ancora un lusso , con il suo costo pari a dodici mensilità del loro reddito medio annuo. Così, per seguire le sorti dell’intrepido concorrente di turno , pronto a espugnare l’ambito bottino in palio ( 5. 120.000 Lire ) a colpi di risposte a domande impossibili , i signori Proietti , sono costretti a recarsi in un locale nei pressi di Villa Pamphili . Perciò , Augusto , detto “Augustarello” , smesso il lavoro , ogni sabato , si precipita nell’affollato caffè , dove trova ad aspettarlo l’adorata mogliettina che , sorridente , esclama : “Hai visto Augustarè ? , ce l’avemo fatta ad arrivà in tempo pe’ l’inizio !” . Al settimo piano dello stesso edificio ,poi, risiedono anche i fratelli Corsini : Odoardo , colonnello cinquantenne, al comando del reggimento fanteria dell’esercito italiano e Carolina , quarantenne , estrosa critica d’arte . Alle ore 21:30 , licenziata la servitù e raggiunto il salotto, entrambi siedono sull’ampio divano , dinanzi allo schermo dell’esoso apparecchio “Allocchio Bacchini”, per assistere al momento conclusivo del programma “Lascia o raddoppia ?” . Mike Bongiorno rivolge la domanda finale al professore Lando Degoli , cultore di musica classica e opera lirica , e attende la risposta al difficile quesito . Il ticchettio di un cronometro scandisce i secondi che passano e una musica d’archi enfatizza e accresce la tensione . Finalmente, Degoli si pronuncia : Mike , allo scadere dell’ultimo minuto a disposizione , comunica al pubblico in sala e ai “teleabbonati ” che l’eccentrico professore di matematica si aggiudica 128 gettoni d’oro. Quindi, il presentatore e la valletta, la dolce Edy Campagnoli , si congratulano con il vincitore , stringendogli la mano. Il colonnello Corsini , in preda all’ira , spegne il televisore e sentenzia : “Carolina , è una vera indecenza! . Vincere una somma del genere rispondendo a delle domande …., roba da pazzi ! . Adesso , in Italia, chiunque può diventare ricco…. basta presentarsi a un quiz della Rai ….oppure costruire abitazioni previste da fantomatici Piani Regolatori …., che indecenza, che degrado , che barbara amoralità ! ” . “Hai ragione Odoardo ” , ribatte contristata l’amabile sorella, “Mala tempora currunt! . Pensa : la situazione è talmente grave che finanche gl’intellettuali si occupano della televisione e di questo Mike Bongiorno !. A tal proposito , ho appena finito di leggere parole illuminanti ….senti, caro ….. , ascolta bene ,perchè troverai la tua soddisfazione ! : – La radice del successo della trasmissione “Lascia o raddoppia? e di Mike Bongiorno sta nella mediocrità assoluta grazie alla quale lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità nazionale il ritratto dei propri limiti !- ” .
Sì , come smentire il colonnello Corsini? : la televisione ha stravolto le abitudini degl’Italiani , ha cambiato il costume e rivoluzionato la società . Tuttavia, la storia del mass media più controverso parte da lontano , almeno dalle sperimentazioni avviate nel 1929 , in piena epoca fascista , in quel di Roma e Milano . Il primo anno di regolare programmazione, invece, fu : il 1939 , quando a Roma, presso la stazione trasmittente sita nel quartiere Monte Mario , fu avviato un trasmettitore da due KW . Prove techiche, queste, che furono interrotte il 31 maggio del 1940 per ordine del duce , a causa delle interferenze determinate dalla navigazione aerea e dell’entrata in guerra dell’Italia al fianco di Hitler e della Germania nazista . Gli apparati di trasmissione , quindi, prelevati dai Tedeschi e portati a Berlino , roccaforte del Fuhrer, furono recuperati dagli Alleati e riportati in territorio italiano soltanto nel 1944 . L’ “EIAR” ( Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche ) , divenuta RAI (Radio televisione italiana ) , iniziò la messa in onda l’11 settembre del 1949 , con la telecronaca della Triennale di Milano . La presentazione dell’evento fu affidata a Corrado Mantoni , un giovanotto romano , già conduttore radiofonico . La programmazione ufficiale , in bianco e nero , però, fu sanzionata solo il 3 gennaio del 1954 . L’ azienda radiotelevisiva di Stato ,inoltre, varò un rigoroso codice di autoregolamentazione : 1) Non accettazione di scene turbanti la pace sociale e incitanti all’odio di classe o di scene erotiche ; 2) Rispetto dei valori familiari , religiosi e della santità del matrimonio ; 3) Moralità dei costumi . Così , sotto l’occhio vigile della censura e del “Comitato per le direttive di massima culturali” presieduto dal giornalista-direttore Vittorio Veltroni , furono trasmessi : il primo telegiornale con annessa rubrica settimanale “La domenica sportiva” , “L’orchestra delle 15 ” e “Settenote” , spettacoli musicali condotti da Febo Conti , “Arrivi e partenze ” e “Lascia o raddoppia ? , rispettivamente programma d’intrattenimento e telequiz , presentati da Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, nato a New York il 26 maggio del 1924 , da Philip Bongiorno , emigrato di origine siciliana e da Enrica Carello, torinese , anch’essa emigrata negli Stati Uniti . Michele , “Mickey” , come lo chiamavano i familiari e gli amici , visse un ‘infanzia agiata grazie alla professione del padre : avvocato con ambizioni politiche , candidatosi addirittura alla carica di sindaco di New York . Le cose , però , cambiarono drasticamente , quando i genitori si separarono e questi dovette trasferirsi con la madre in Italia , a Torino , dove crebbe circondato dall’affetto degli zii , Giuseppina e Nicolò , stimato generale dell’esercito. L’adolescenza, trascorsa tra i banchi del Liceo classico” Massimo D’Azeglio” , gli spalti dello “Stadio Municipale Benito Mussolini” , da cui tifava per la ” Juventus”,squadra del cuore e le redazioni giornalistiche, che frequentava come “galoppino” per realizzare il sogno di diventare un cronista sportivo, fu turbata ,di colpo, dallo scoppio della Seconda guerra mondiale . Conseguito appena il diploma , decise di collaborare con i partigiani e , sfruttando la perfetta conoscenza della lingua inglese , rivestì il delicato incarico di “staffetta” , per inviare messaggi agli Alleati di stanza nel territorio elvetico . Nell’aprile del 1944 , scoperto , catturato e condannato alla fucilazione dalla “Gestapo” , la polizia tedesca , si salvò , poichè i soldati di Hitler , trovati i suoi documenti durante una perquisizione , ne accertarono la cittadinanza americana . Recluso nel carcere milanese di San Vittore , condivise la detenzione con il giornalista Indro Montanelli e successivamente , venne deportato nei campi di concentramento austriaci ( Mauthausen e Reichenau ) e nel lager di Spittal dal quale , liberato , uscì nel febbraio del 1945 . Fatto ritorno immediatamente a New York , riprese l’attività di giornalista , come corrispondente radiofonico della RAI in America e come documentarista ( realizzò alcuni filmati relativi alla Ricostruzione) . Poi, nel 1952 , Vittorio Veltroni, direttore della RAI , volle affidargli la conduzione di alcune edizioni del suo “Radiogiornale” , nel corso delle quali intervistò il presidente degli Stati Uniti Eisenhawer . Nel 1954, con l’avvio delle trasmissioni del primo canale , fu intervistatore di personaggi noti in arrivo e in partenza dagli areoporti e porti italiani per il programma domenicale , diretto dal regista Antonello Falqui , “Arrivi e partenze” e , nel 1955, conduttore del telequiz “Lascia o raddoppia?” , concertato dai registi Romolo Siena , Carla Ragionieri , Eros Macchi e Gianfranco Bettetini e ispirato al game show americano “The $ 64.00 Question”. Il sabato sera , concorrenti provenienti da ogni angolo dello stivale provavano a conquistare il montepremi finale in gettoni d’oro, rispondendo a domande su di una materia nella quale ritenevano di essere preparati ; in caso d’insuccesso incassavano il premio di consolazione : una Fiat 1400 . La trasmissione andò in onda fino al luglio del 1959 , subendo nel corso delle puntate alcune modifiche , come quella riguardante il giorno di programmazione . Infatti , quest’ultimo fu spostato dal sabato al giovedì sera ,per via degli esercenti che nel week-end lamentavano magri incassi ,essendo la popolazione distratta dalla visione della televisione e distolta dagli acquisti . In fin dei conti gl’Italiani , che avevano perso la guerra ma si erano riscattati come Alleati , ora indovinando il motivo misterioso con il “Musichiere” di Mario Riva, ora tentando la soluzione ardita al quiz di Mike , cercavano solo di riappriopiarsi di un benessere egualitario e trasversale che potesse realizzare l’utopia di una prosperità democratica . Sfrecciavano le “Vespe” della “Piaggio” e marciavano in fila , l’una dietro l’altra, le “Cinquecento” della Fiat , mentre Bongiorno sponsorizzava una marca di shampoo all’interno di “Carosello”, neonato siparietto pubblicitario ,o proclamava i vincitori del gioco “Campanile sera”e quelli de “La fiera dei sogni”. Dal 1963 al 1967 , presentò il “Festival di Sanremo” , contribuendo ad incrementare la leggenda circa il suo cinismo , quando ,nel 1966 , la valletta Carla Maria Puccini svenne e lui, indifferente all’accaduto , proseguì nella conduzione della manifestazione , salvo replicare alle accuse della stampa che : “La Puccini ha finto , lo ha fatto apposta per attirare su di sè l’attenzione! ” . Lasciatosi alle spalle i “dorati anni Sessanta”, inaugurò il nuovo decennio dei Settanta , presentando sulla seconda rete RAI ( nata il 4 novembre del 1961) il quiz “Rischiatutto”, affiancato dalla spregiudicata valletta parlante e , per di più, in minigonna Sabina Ciuffini . La televisione svizzera , scevra da implicazioni e faziosità politiche, dimostrandosi all’avanguardia , nel 1972 cominciò a trasmettere immagini a colori ; quella italiana , democristiana , ostacolata dalle perplessità di un esponente del partito Repubblicano , Ugo La Malfa , timoroso che la spesa per l’innovazione riducesse la popolazione sul lastrico, lo fece, invece, soltanto nel 1975 ,anno nel quale la Corte Costituzionale , attraverso alcune sentenze, autorizzò le trasmissioni di emittenti private , consentendo a un rampante imprenditore milanese , Silvio Berlusconi , di trasformare “Telemilano58″ in “Canale5″ . Nel 1977, si moltiplicarono gl’incontri tra Bongiorno e “il Cavaliere” che , proponendogli compensi elevati , lo convinse ad approdare al gruppo “Fininvest” appena fondato. Quindi, nel 1979 e nel 1980 , Mike condusse per la RAI gli ultimi programmi : “Lascia o raddoppia ? “, (in versione a colori) e il gioco di quiz e sondaggi “Flash”. Proprio nel 1984/1985 , Bettino Craxi , leader del partito socialista , promulgò una serie di decreti legge con cui furono legalizzate le televisioni private e , per Mike e per gli altri colleghi allevati da “mamma RAI” (Corrado, Sandra e Raimondo Vianello e Raffaella Carrà) si aprì l’era della TV commerciale . Allora, numerosi furono i successi di “Mr Allegria ” : “Superflash” (1982) , “Pentlaton”( 1985-87) , “TeleMike” ( 1987-1992) , programmi premiati con riconoscimenti ( “Telegatti) e consensi da parte del pubblico. Tra il 1989 e il 2003 , sbancò gli ascolti con “La ruota della fortuna”, intercalata dalle trasmissioni “Bravo Bravissimo” ( gara fra talenti in erba) e “Viva napoli”(festival della canzone classica partenopea) . Nel 1997 , condusse in RAI il “Festival di Sanremo” , con l’impertinente Piero Chiambretti e la sinuosa vamp Valeria Marini , eguagliando nel numero di conduzioni (undici) il rivale di sempre, Pippo Baudo . Nell’estate del 2000 , presentò i varietà serali : “Momenti di gloria” (competizione tra imitatori) e “Paperissima sprint” ( collage di papere , strafalcioni e inciampi assemblato dall’abile regia di Antonio Ricci) e nella stagione 2007/ 2008 i quiz “Genius” e “Il migliore” , non disdegnando un ‘incursione sulla rete Uno della Rai per presentare la sessantottesima edizione del concorso di bellezza : “Miss Italia”. Nel 2009 , siglato un sodalizio artistico e umano con lo showman Rosario Fiorello , con cui interpretò spot pubblicitari per una multinazionale della telefonia e , interrotti i rapporti con Silvio Berlusconi , a causa del mancato rinnovo del contratto, annunciò il suo passaggio alla rete satellitare ” SKY “, dove avrebbe dovuto presentare il “RiSKAYtuttto “, riproposizione in dodici puntate dello storico telequiz. Ma l’8 settembre dello stesso anno, a ottantacinque anni, morì a causa di un infarto in una suite dell’Hotel Metropol di Montecarlo , località in cui si trovava per riposare in vista della nuova avventura televisiva . Il 12 settembre furono celebrate esequie di Stato , nel Duomo di Milano , alla presenza della moglie (Daniela Zuccoli) ,dei figli ( Michele, Leonardo e Nicolò) , di autorevoli personalità della politica e della televisione e di 10.000 persone comuni , gli spettatori di Mike , cui , ancora oggi , mancano la sua leggerezza , l’ironia al limite del cinismo , la capacità di sorridere di sè , le gaffe ingenue o costruite , il doppio senso sornione , mai volgare , il pudore e la discrezione con cui ha vissuto gli amori e ha difeso dalle amenità la sua famiglia e la profonda onestà con cui ha svolto il suo compito : regalare alla gente qualche attimo di “Allegria!” . Dunque, Mike Bongiorno , come dichiarò Vittorio Veltroni , “Ha rappresentato la Tv italiana che nasceva in un paese che nasceva . In entrambi , c’era lo stesso carico di sogni , speranze e buone intenzioni ” .
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