L’arte e la cultura entrano al Moscati di Aversa
AVERSA- Da sabato scorso all’interno del Moscati di Aversa è entrata la cultura e l’arte, due binomi che hanno reso meno triste la permanenza all’interno dell’ospedale. iniziativa lodevole e di alto prestigio voluto dalla dirigenza del Moscati.

AVERSA- Da sabato scorso all’interno del Moscati di Aversa è entrata la cultura e l’arte, due binomi che hanno reso meno triste la permanenza all’interno dell’ospedale. iniziativa lodevole e di alto prestigio voluto dalla dirigenza del Moscati. È stato inaugurato il “Pronto Soccorso Lettura” nata da un’idea della libreria il dono la quale da anni si batte per la diffusione della cultura e della lettura, lì dove manca. La dirigente Angela Maffeo si è detta molto contenta di questa iniziativa per dare qualcosa in più a pazienti e non, che ogni giorno affollano i reparti.
Il Moscati di Aversa è un’eccellenza sanitaria della Campania, con i suoi mille problemi, continua a dare sostegno ad un bacino di utenza di quasi 700mila abitanti. Un nosocomio che ha bisogno del sostegno di tutti, ma va aiutato in primis dalla classe dirigente a diventare la vera perla ospedaliera dell’intergo agro aversano. Ci sono carenze di personale allucinanti all’interno del pronto soccorso che ancora attende di essere messo in condizioni di lavorare serenamente, e poter dare un sostegno senza lunghe attese ai pazienti che ne fanno ricorso. Ma nonostante ciò, il Moscati è pieno di eccellenze mediche e infermieristiche, che mettono a disposizione dei pazienti la loro competenza per alleviare le sofferenze di chi ricorre al ricovero ospedaliero.
Sabato si è aperta una nuova fase, bella su tutti gli aspetti. L’artista Anna Maria Zoppi ha allestito all’ingresso dell’ospedale una mostra di pittura che ha fatto da bella cornice all’inaugurazione del punto lettura. Le opere della Zoppi, accompagnate anche da delle miniature chiamate Segni e Sogni, come lei stessa ci dice, parlano di speranza e lotta, e con esse vuole lascia un messaggio positivo ai pazienti del nosocomio aversano. La Zoppi ha donato un suo dipinto all’ospedale come segno di speranza per tutti quelli che saranno costretti a soggiornarvi nei periodi di degenza. Il prof. Allegro, presidente dell’associazione Convergenze e responsabile de Il dono, ha detto che già in questa prima fase sono stati donati quasi 250 libri, posti in una libreria, nell’atrio dell’ospedale, dove i pazienti e i loro parenti in visita possono usufruirne nei momenti di attesa. Ma altre iniziative saranno poste in essere per portare maggiore cultura all’interno dell’ospedale. Anche il direttore di quotidianoitalia, Francesco Torellini, ha donato il suo primo romanzo “Una nuova vita”, e promesso che dal prossimo numero del magazine cartaceo del giornale, 50 copie saranno destinate all’ospedale Moscati di Aversa. Oltre a portare il prima possibile una copia di tutti i libri pubblicati dalla Turisa Editrice.
Il dott. Giuseppe Caianiello, cardiochirurgo infantile, con una lunga esperienza anche all’estero, da sempre al fianco dei bambini malati, ha detto “che non bastino le cure mediche per far guarire un paziente, ma che ci sia bisogno di alternative come, appunto, le biblioteche, la clownterapia, la musicoterapia, la consulenza psicologica e anche l’attività didattica, che possono essere tutte utili per una miglior permanenza negli ospedali a tutti gli ammalati piccoli e grandi che siano. L’ospedale è un luogo di passaggio – ha detto Caianiello – dove l’arte e la cultura possono dare un tocco di leggerezza e sensibilizzare chi è costretto a soggiornarvi. Purtroppo sono molti gli ospedali dove ci si preoccupa solo della terapia medica, che non sempre è l’unica arma efficace. Caianiello utilizza il termine “Umanizzazione” in quanto pensa che il paziente non debba essere visto solo come un numero di una cartella clinica, ma debba essere considerato nella sua totalità di persona oltre che di degente.